Gioventù, si chiude alle spalle

E’ privilegio della prima gioventù vivere d’anticipo sul tempo a venire , in un flusso ininterrotto di belle speranze… Lo sappiamo bene che l’umanità tutta è passata di lì.  Redazione

 

La “linea d’ombra” che dà il titolo all’ultimo capolavoro di Joseph Conrad, datato 1917, è quel limite – tanto indefinibile e inafferrabile quanto inquietante e doloroso – che per tutti, a un certo punto della vita, si profila comunque, a segnare in modo irrevocabile la fine della giovinezza.
Per il protagonista di questo intensissimo racconto lungo, il manifestarsi del confine coincide con un’esperienza eccezionale e drammatica: ufficiale di marina mercantile al suo primo comando, incappa con la sua nave a vela in una interminabile bonaccia nel clima malsano dei mari del Sud-est asiatico, mentre il suo equipaggio viene falcidiato da una  violenta epidemia di febbre tropicale.
alla sempre più minacciosa e sinistra immobilità della nave fa da contrappunto il crescere, negli uomini che dovrebbero governarla, di un’angoscia e di una paura che da striscianti si fanno via via spasmodiche, lasciando il comandante nella desolata solitudine della sua responsabilità e della sua impotenza.
Nei venti giorni di clima calma piatta, metafora estrema di un tempo e di uno spazio terribilmente concentrazionari, egli parrà attraversare tutte le fasi di un‘intera esistenza, scoprendo la meraviglia nel terrore, o l’ansia immedicabile nei soprassalti di gioia, o il senso di sottile sconfitta che si annida in un evento liberatorio.
e quando ne uscirà, recherà comunque la traccia indelebile di una ferita dell’anima, in fondo alla quale troverà con smarrimento e con coraggio la consapevolezza definitiva della condizione umana.
…. Tratto da La linea d’ombra.

 

( Joseph Conrad “La linea d’ombra” , Traduzione Gianni Celati, Ed. Mondadori, Milano, 1999- ISBN- 4-8130-477-8 –   La biblioteca di Repubblica-Supplemento quotidiano Repubblica- ISBN  9- 770390-107900 ) 

 

    Redazione
 (31/01/2015)

 

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