Minuscola e tremante

La favola di Rosa Parks. Minuscola e tremante era rimasta lì. “I have the same right as you!”, ho il tuo stesso diritto.
di Ennio Di Francesco

 

L’astrobus of freedom ora solca il cielo tra bianche nuvole attorno. La piccola donna ai primi posti sembra ancora più esile e scura. Nello schermo rivede quel lontano I° dicembre 1955 quando in Alabama un uomo grande e grosso, dal cappello a larghe tese, infastidito che lei avesse osato occupare un sedile riservato ai “bianchi”, l’aveva insultata, “dirty bitch”, sporca negra!
Minuscola e tremante era rimasta lì, come un gigante, inchiodata da tutta l’umiliazione bruciante dei “neri” da secoli emarginati e sfruttati. Agli insulti, aveva ripetuto il suo credo infinito: “I have the same right as you!”, ho il tuo stesso diritto.
Tra le invettive dei “bianchi” furenti, l’autobus allora era stato bloccato. Lo sceriffo era giunto a sirene spiegate, come per un attentato o una rapina. Lei era stata condotta in prigione. Avevano cercato di farle cambiare idea, con minacce, con pelosa comprensione, con lusinghe: ma cosa voleva?

Only my right: la risposta di sempre. Quelle parole penetravano nelle coscienze, diventavano pietre.

I “neri” dell’Alabama avevano boicottato gli autobus andando a piedi per giorni, per settimane, per mesi, per tutto il processo.
Rosa Parks era diventata sinonimo di libertà e dignità. Dopo più di un anno la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva dichiarato l’incostituzionalità dell’apartheid. I “bianchi” avevano capito la lezione.

Il presidente John Kennedy avrebbe preparato la “Legge sui diritti civili”, varata dal successore Lyndon Johnson, che aveva affermato l’incomprimibile diritto di tutti all’uguaglianza.

Rosa Parks aveva fatto un po’ crescere il mondo!

Ora l’astrobus pieno di bianchi, neri, gialli, in colori di arcobaleno, si libra nella “galassia dei diritti umani”.

Grazie Rosa Parks, piccolo grande angelo nero di libertà.
( www.enniodifrancesco.it  )

 

  di Ennio Di Francesco
    (07/12/2015)

 

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