Natale qui e ora

Il Natale in ogni “qui e ora” . In ogni ciclo temporale della nostra vita (anni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti, secondi…), ovunque si annida un respiro di vita… e quindi di morte.
di Fedele Boffoli

 

Il Natale, festa della luce, la cui simbologia si perde nella notte dei tempi, nelle tradizioni più arcaiche, cristiane e pagane, da Oriente a Occidente e ritorno. Simbolo della nascita perpetua (ri-nascita), della trasformazione-rinnovamento, dai piani più fisici a quelli spirituali, il Natale si festeggia, qui da noi, in prossimità del Solstizio di Inverno, momento temporale dell’anno in cui il ciclo della terra si conclude per darne vita ad un nuovo; appunto, in concomitanza di morte e rinascita della luce.
Tutto ciclicamente scorre e si avvicenda, ogni cosa si trasforma nel proprio reciproco… e non fa eccezione la luce che, alternandosi alle tenebre, completa e dà senso a quel quadro universale, necessario per l’essere, nell’avvicendarsi, complessivo, di vita-morte-rinascita; lo stesso Cristo, luce della Cristianità, “viene alla luce” nel buio della grotta… (la sua vicenda avrà termine-inizio, non a caso, con la Sua resurrezione-rinascita… quindi con un ulteriore Natale), anche il Presepe è caratterizzato da essenze luminose nelle tenebre, come pure l’albero di Natale… asse della rettitudine e del rinnovamento, con le sue sfere di luce nella notte.

Il Natale, dunque, nel ricorrente paradosso, festività di luce, nell’entropia delle tenebre e dell’inverno… ed esso stesso sinonimo di estate nascente, è prima di tutto celebrazione e rito di consapevolezza, che congiunge e collega gli “opposti”: la morte con la vita, il vecchio con il nuovo, le tenebre con la luce, l’interno con l’esterno, noi con gli altri…; “opposti”, ma più corretto sarebbe dire: speculari e reciproci,  che “delimitano”, per necessità contingenti un unico campo, polarizzato e trasformativo, che produce tensione… il mondo.
Quindi, per concludere, il Natale, quale momento, favorito e medio, di passaggio stagionale (…in antichità le stagioni erano solo due) ed autentica opportunità per operare un’alchimia comprensiva e di sintesi; ma quanto detto non deve trarre in inganno: in ogni ciclo temporale della nostra vita (anni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti, secondi…), ovunque si annida un respiro di vita… e quindi di morte e di contestuale rinascita, alberga un Natale… in ogni “qui e ora”, eterno presente. 
(  www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm  )

 

di Fedele Boffol
  (27/12/2014)

 

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