Montagna solidale dal 123° Congresso SAT

Montagna solidale dal 123° Congresso SAT. Mario Corradini e Fausto De Stefani ringraziano il Trentino e la SAT, per quanto hanno fatto fino qui, ora però bisogna continuare a crederci.

Redazione

 

Montagna solidale dal 123° Congresso SATLa SAT e l’alpinismo solidale. Qual’ è l’origine di quella fortissima pulsione che ti spinge, mentre stai affrontando una spedizione, ad aiutare il prossimo? Quel prossimo così vicino alle imprese tue alpinistiche che magari è proprio quello che porta le tue cose, che  ti aiuta ad arrivare in vetta e che vive di sorrisi e miseria?

Per Fausto De Stefani, il secondo alpinista italiano dopo Reinhold Messner ed il sesto al mondo ad aver scalato tutte le quattordici vette superiori agli 8000, mantovano, ma ormai da 40 anni in Trentino, la spinta solidale arriva dal saper guardare oltre certo, ma anche dal sentirsi in prima istanza uomini di montagna, anche se si nati in pianura. I montanari conoscono la fatica della salita, la fatica di vivere in montagna, la fatica di portate in spalla fin da bambini uno zaino pesante, che deve contenere tutto ciò che occorre non solo per sè stessi, ma anche per i compagni.

Ecco dunque, lo spirito è più o meno questo e le azioni? L’azione che ormai è quasi una ragione di vita di De Stefani si chiama Raharil, una scuola per i bimbi nepalesi a Kirtipur, nata nel 1992, grazie alla Fondazione Senza Frontiere Onlus, che in Trentino è ormai più conosciuta delle nostre stesse scuole a forza di essere raccontata in tutte le sedi, con le sue 6 strutture, 1000 tra bambini e ragazzi, 180 computer, 10 lavagne multimediali, il poliambulatorio e l’istituto d’arte. Novità di quest’anno il centro sportivo, i pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici, un pozzo e un piano in più sopra l’istituto d’arte per ospitare i bimbi orfani del terremoto.

“In 15 anni sono arrivati al mio progetto oltre 5 milioni di euro – riferisce De Stefani – l’85% arriva dal Trentino. Ed io sono qui a ringraziare SAT, innanzi tutto per questo congresso, ci vuole coraggio oggi a parlare di solidarietà, di migranti, di povertà. SAT che sta ancora raccogliendo fondi, ma anche la Provincia, le scuole, qualche banca e le molte associazioni che ci sostengono. Il futuro per questa terra poverissima cuscinetto tra Cina e India, devastata dal terremoto e senza aiuti di nessun genere, si chiama istruzione per i giovani che domani, grazie ai loro studi, sapranno risollevare le sorti del loro paese”.

Corradini inizia a guardare quel paesaggio di splendide montagne da conquistare con uno sguardo diverso dopo il fallimento della spedizione al Manaslù nel 92. Mario non arriva in vetta e così dopo la sconfitta c’è il viaggio dentro e fuori se stessi, e il dentro e il fuori si riconnettono in un piccolo sperduto villaggio nepalese di montagna, Randepu. In quel luogo dimenticato da Dio e dagli uomini non c’è una scuola, Mario grazie anche alla base logistica del rifugio Sette Selle, non perde tempo, coinvolge enti associazioni, Casse Rurali e nel 2012 la piccola scuola elementare vede la luce. “Ora bisogna però continuare a stipendiare le maestre- racconta – Nel frattempo sono nate altre due scuole a Solokhumbu, mentre a Randepu abbiamo portato acqua pulita ed elettricità in tutte le case. Tre settimane fa abbiamo riscostruito una scuola distrutta dal terremoto a 25 chilometri da Katmandu e abbiamo trovato i fondi per una iniziativa che accoglie i bambini di strada, sempre nella capitale.”   (  http://www.sat.tn.it/  )

 

    Redazione
 (11/10/2017)

 

 

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