Sviluppo, naturale diversità…

Vallagarina e Loppio-Busa dimenticate. Come e attraverso quali strumenti operativi si intende dar seguito alle necessità di tutto il basso Trentino, Vallagarina e alto Garda in primis, di avere una viabilità che sia strumento di sviluppo. Qui ora si parla di ferrovia per prendere in giro Sindaci e Consigli Comunali.

Cons. Claudio Civettini

 

Sviluppo-Loppio-Busa-VallagarinaTrentino spezzato in due negli investimenti. Sviluppo di naturale diversità?
Si apprende con stupore che improvvisamente la Provincia ha trovato i capitoli di spesa per interrare la SP 12 lungo l’attraversamento di Lavis con una spesa di oltre 100 milioni di euro e insieme altri oltre 50 milioni per la circonvallazione di Cles.
Ne gioiamo per quella parte di Trentino ma dall’altra non possiamo rammaricarci per le vere e proprie truffe elettorali, infarcite di promesse e chimere, che gli stessi governanti, succedendosi, hanno riservato alla Vallagarina e il basso Sarca, relativamente alle chiacchiere trentennali che accompagnano la circonvallazione di Rovereto e la Loppio-Busa, ora sopita dalle ipotesi stellari di una ferrovia finanziata dagli abitanti di Marte.
Una vera e propria presa per i fondelli che in altri tempi avrebbe fatto sollevare quelli che oggi sono i ventri molli di molti amministratori locali, forse arresi alle variopinte ipotesi provinciali che, con la bufala di Metroland, oggi dimenticata, hanno dovuto fare dei salti mortali carpiati per non cadere qualche volta nel ridicolo.

Sviluppo, Trentino, naturale diversità? Al proposito, va anche ricordato l’ipotesi poi sparita dell’interramento della stazione ferroviaria di Rovereto che, come tanti altri progetti, sono regolari boutade elettorali che spariscono regolarmente dopo aver fatto sognare gli elettori carpendo loro voti e poteri.

Il riferimento è ai sindaci che da più legislature occupano lo scranno più alto delle loro comunità, che, con ordine da “magnadora alta”, sembrerebbero sempre ordinatamente messi in riga alle chiacchiere degli assessori provinciali.
Un tempo-ne sono certi in molti-sarebbe bastato molto meno per far decollare una rivolta della gente, degli operatori economici flagellati dalle non scelte di questi “politici del 27” (giorno tipico di paga!), che fanno campagne elettorali con il marketing delle promesse e ammenda con la solita storia della mancanza di fondi che, guarda caso, spuntano improvvisamente laddove serve loro che spuntino!

L’assenza totale di una regia ma anche veri e propri schiaffi ai territori che potrebbero ben organizzarsi in uno sciopero fiscale contro una provincia matrigna che non segue progettualità condivise e non ottimizza le risorse se non in chiave ai ritorni elettorali, senza il buon senso o il rispetto degli impegni.
Pensiamo che per la bretella di Sant’Ilario, l’ex sindaco di Rovereto-targato Pd-promise la marcia su Trento ancora moti anni fa, marcia che poi si trasformo in “retro-marcia del silenzio e della indifferenza”.

Per non parlare dei sindaci di Riva, Drò e Arco che, a più riprese, hanno votato di tutto e di più, con le soluzioni più diverse, ricorrendo alle argomentazioni politicamente più strampalate ma senza mai ricorrere a quella necessaria determinazione per portare il collegamento viario a casa. 

Una vergogna senza limiti che deve cessare anche con la minaccia di dimissioni di massa perché i Consigli comunali non siano presi in giro ma anche perché i loro poteri non siano esautorati da “padroncini” delle casse pubbliche che sembrano ignorare completamente questi territori.

Presentata Interrogazione al Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente.

 

 Cons. Claudio Civettini
      (24/08/2016)

 

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