La Prima Cosi fan tutte

Al Teatro Sociale di Trento la Prima Così fan tutte, un bell’insieme per il quadro di canto, ma è lo spirito e la sagace di Linda Campanella in Despina, a conquistare il pubblico. 
di Michele Luongo

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Cosi fan tutte

Trento – Nel prestigioso Teatro Sociale di Trento, la Prima Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart, per La Prima della Stagione d’Opera con la direzione artistica di Matthias Losek, organizzazione Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.  

La Prima Così fan tutte di Mozart, dramma giocoso in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte. Fu commissionata dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo, e la prima rappresentazione ebbe luogo a Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790, mentre la prima al Teatro alla Scala di Milano, avvenne il 19 settembre 1807, l’opera è stata rappresentata nei più famosi teatri del mondo. 

Don Alfonso un cinico filosofo, amico di due ufficiali Ferrando e Guglielmo che si vantano della fedeltà delle loro fidanzate, le sorelle Dorabella e Fiordiligi, li contraddice affermando che se capita l’occasione, le due innamorate passerebbero a nuovi amori non essendo diverse da altre donne. I due ufficiali sono offesi ma Don Alfonso rilancia con una scommessa per dimostrare quanto afferma, con impegno però che Ferrando e Guglielmo si attengono alle sue disposizioni.

Cosi mentre nella loro casa le dame Dorabella e Fiordiligi, sognano i due fidanzati, arriva Don Alfonso che reca loro la notizia che i due fidanzati sono stati convocati al fronte e devono partire. Immediatamente. All’arrivo di Ferrando e Guglielmo anche loro fingono che devono partire. Addii strazianti, gli ufficiali s’imbarcano. Rientrate in casa raccontano la propria disperazione alla cameriera Despina, complice di Don Alfonso, la quale cerca di aprire gli occhi alle dame, dicendo loro che gli uomini non meritano tanta affezione che se lontano sono pronti a nuove esperienze.

Don Alfonso che ha ben orchestrato il progetto  presenta due suoi amici, gli stessi fidanzati  che sono travestiti, che confessano il loro amore per le sorelle. Le donne indignate rifiutano il corteggiamento. Con l’aiuto di Despina ritornano i due stranieri, che fingono di essere avvelenati per delusione d’amore. Impietosite chiamano un medico, la finta Despina, che guarisce all’istante i due ed implorano ancora il loro amore. Dopo tentennamenti le due sorelle cedono, addirittura sono pronte a sposare i due stranieri.

A Ferrando e Guglielmo non resta che lamentarsi dell’infedeltà e minacciano vendetta. Don Alfonso rileva l’inutilità della vendetta, perché si sa “ Cosi fan tutte”. Colpo di scena, durante la sigla del contratto nuziale, il rullo dei tamburi annuncia il ritorno dal fronte dei militari. Dorabella e Fiordiligi, sono terrorizzate dal ritorno dei fidanzati. I quali scoperto il contratto fingono di cercare i rivali, per poi riapparire vestiti dai finti stranieri, e si rivelano, rimproverando le fidanzate dell’infedeltà. Don Alfonso, nelle ristabilire l’armonia tra le coppie, che si riuniscono felici. Perché le donne sono tutte cosi, non c’è niente da fare.

Nell’insieme gli interpreti hanno un bel quadro di canto. Fiordiligi è il soprano Anna Krajnikova, bel fraseggio ma ci vorrebbe un tocco di energia espressiva in più. Bene Marina De Liso, mezzosoprano nel ruolo di Dorabella, ma l’interpretazione è troppa attenta. Ottime voci per il baritono Giulio Mastrototaro nel ruolo di Guglielmo e il tenore Francesco Marsiglia in Fernando. Ottima la presenza scenica del soprano Linda Campanella nel ruolo di Despina, ha voce e piglio giusto. Don Alfonso è il baritono Domenico Colaianni, ottimo e fedele interpretazione, una verve ironica in più sarebbe perfetto. 

Al Teatro Sociale di Trento, la Prima Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, diretta da Giovanni Di Stefano, sempre puntuale nelle entrate – uscite e nelle sottolineature, rilasciando una perfetta musica di agrodolce all’intera opera. Puntuale e preciso il Coro Haydn. Una pedana rossa con sedie intorno, drappi bianchi per vele di navi, un’ambientazione informale, minimale che ha scandito tempi e movimenti in armoniosa scena, brava la regia e la scenografia di Elisabetta Courir.

Il pubblico ha sottolineato con lunghi applausi tutti gli interpreti, quasi un’ovazione per Linda Campanella in Despina.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (23/11/2015) 

 

 

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