Monza, Marianna De Leyva, la monaca

La Monaca di Monza, la mostra celebra la figura storica di Marianna De Leyv. Il caso della Monaca di Monza è il più emblematico e noto episodio di insubordinazione alle regole conventuali da parte di una giovane monaca.
Redazione

 

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Luigi Conconi, Momento triste, ora allegra, tempera su carta, 33 x 36 cm, Casa museo Pisani Dossi

La mostra celebra la figura storica di Marianna De Leyva, meglio nota come la monaca di Monza. L’esposizione indaga attraverso 33 opere, tra dipinti, incisioni, documenti originali, video e altro, la vita, la vicenda, le passioni di uno dei più importanti personaggi manzoniani, ma anche il tema della condizione femminile nella prima età moderna.

Grazie ad un allestimento immersivo ed emozionante, il percorso espositivo presenta una selezione di importanti dipinti, incisioni, documenti, suggestivi video e originali illustrazioni create ad hoc per la mostra al fine di indagare la vita, la storia, le passioni di uno dei più importanti personaggi manzoniani, ma anche il tema della condizione femminile nella prima età moderna.

Attraverso le opere pittoriche – provenienti da prestigiose sedi tra le quali la GAM di Milano, l’Accademia di Brera, i Musei Civici di Pavia, i Musei Civici di Brescia, le Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche e il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano, i Musei Civici di Monza, l’Archivio Diocesano di Milano, la Casa Manzoni – sarà affrontato il tema dell’ingresso in convento come espediente economico adottato dalle famiglie dell’epoca per limitare la dispersione del patrimonio.

Un compendio grafico, con illustrazioni realizzate da Jacopo Vecchio e Amalia Mora, farà leva sui momenti meno noti della storia di Gertrude e sul tema della malmonacazione in letteratura.

Loranza Tonani, curatrice della mostra: << Le malmonacate erano giovani donne, di famiglie altolocate, costrette a entrare in convento contro la loro volontà per rispondere alle esigenze famigliari di conservazione di uno status privilegiato. La scelta del velo o del matrimonio, infatti, nell’ancien règime non era in alcun modo lasciata alle donne, ma imposta dalle famiglie di appartenenza in base a questioni esclusivamente patrimoniali. La nascita di una figlia femmina poneva un solo quesito: maritar o monacar?>>

Simona Bartolena, curatrice della mostra: << La storia della Monaca di Monza, pur nella versione pudica e trattenuta offerta dal Manzoni, nel 1837 imbarazza e rischia di offendere la morale di quegli stessi borghesi benpensanti… La presenza della Monaca in uno dei romanzi italiani più noti al mondo ha certamente giovato alla celebrità del personaggio, ma anche creato fraintendimenti e inesattezze sulla sua identità storica, ovvero sulla vera Marianna de Leyva, entrata per volere della famiglia nel convento di Santa Margherita a Monza come suor Virginia Maria, nel 1589, all’età di quattordici anni>>.

Roberto Scanagatti, sindaco di Monza – << La vicenda di Marianna de Leyva, che grazie al Manzoni e alle numerose rappresentazioni cinematografiche, televisive e teatrali ha affascinato milioni di persone e che vede nella città di Monza uno dei luoghi simbolo del dramma personale della donna..>>

Nella sala della rotonda dell’Appiani il pubblico potrà assistere, attraverso dei contributi video, alla ricostruzione del processo che condannò la Monaca ad essere “murata viva”.

La mostra si inserisce nel programma delle celebrazioni Sulle Tracce della monaca di Monza che coinvolgerà tutta la città brianzola con mostre, spettacoli teatrali, incontri e itinerari per celebrare questo straordinario personaggio.

 

Mostra: LA MONACA DI MONZA
A cura di Simona Bartolena e Lorenza Tonani
Dal 1 ottobre 2016 al  19 febbraio 2017
Orari: Martedì/Mercoledì 10-13/14-18
Saba-Dom e festivi:10-19.30 Lunedì chiuso.
Reggia di Monza –  Serrone della Villa Reale- Monza
www.reggiadimonza.it/lamonacadimonza   –  www.vidicultural.com

 

    Redazione
 (04/10/2016)

 

 

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