Alitalia, dirigenza e politica inadeguata

Alitalia, dirigenza e politica inadeguata hanno permesso che una compagnia di bandiera, un simbolo dell’Italia, anno dopo anno sia stata fatta a pezzi. Che pazzia lasciare le rotte nazionali alle compagnie low cost.

di Michele Luongo    

Alitalia, dirigenza e politica inadeguata
Aeromobili Alitalia

Alitalia, volare con Alitalia significava comfort, eleganza, attenzione per i passeggeri, una professionalità che esprimeva una qualità alta dei servizi. Una flotta di aeromobili che raggiungeva destinazioni nel mondo, cosi dal suo primo volo nel 1947, un continuo crescendo, divenendo un marchio distintivo del Made Italy.

Poi, sono arrivati gli interessi economici che hanno navigato (volato) alla meraviglia nella vuotaggine della politica italiana.

Ogni serio imprenditore sa che nell’espandere il proprio business, una delle prime regole è quella di rafforzarsi sul proprio territorio e poi, gradualmente, sapere raggiungere altri mercati. Alla sua grande crescita, Alitalia, abbagliata dal successo, non ha saputo dare concretezza tanto meno pensato di rafforzarsi.

Con assoluta noncuranza si sono lasciate le rotte nazionali alle compagnie low cost, e su quel vuoto lasciato dall’Alitalia, hanno fatto le loro fortune. Con il paradosso, inoltre, che dette compagnie hanno ricevuto e ricevono pure i contributi dallo stato o dalle regioni. Era ed è inspiegabile il non pensare a tratte dirette come per esempio Venezia, Verona, Milano, Torino verso la Calabria, la Puglia e la Sicilia.

Forse, è stato un disegno economico-politico o strategia concorrenziale che ha trovato facile terreno nella pochezza della politica italiana, così in pochi anni Alitalia è giunta all’insolvenza, al commissariamento.

Eppure c’erano delle figure responsabili come i presidenti, non ultimo Luca Cordero di Montezemolo, mai paladini per salvare l’azienda.

Oggi si parla di esuberi, un danno ereditato proprio da quella politica spicciola. Probabilmente è un problema, ma è anche vero, a mio avviso, che le varie proposte delle compagnie Easy Jet, Ryanair, Air France-Klm, Lufthansa, Delta Air Lines, Wizz Air o quanto altro, sono mirate solo a mettere le mani sulla parte buona dell’Alitalia (rotte) e come in passato non mostrano alcun interesse, e non potrebbe essere diversamente, a un progetto di ristrutturazione, di rilancio di Alitalia quale concorrente nei cieli.

Purtroppo non dobbiamo dimenticare che Alitalia è una società privata! Peccato, una classe politica, una governance inadeguata ha permesso che una compagnia di bandiera, un simbolo dell’Italia, anno dopo anno sia stata fatta a pezzi. Probabilmente è un interesse che sta completando il suo fine.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (17/01/2018)

 

 

 

 

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