Francesco Storace, coerenza in politica

Francesco Storace, siamo convinti che se chi governa chiede sacrifici ai cittadini, allora deve essere per primo lui a dare l’esempio.
di Michele Luongo

 

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Francesco Storace

Intervista  a Francesco Storace , uno degli uomini politici più coerenti.  Dimessosi da Alleanza Nazionale  ha fondato il movimento “La Destra” di cui è segretario. In  questo  periodo è impegnato sul territorio nazionale far conoscere le idee del movimento, prediligendo il contatto diretto con gli elettori.  
E’ difficile avere una destra unita, moderna in Italia?
Serve la volontà di costruire una grande destra di governo che nel tempo si è frammentata e dispersa. Questo è più che mai il momento della coesione, soprattutto è l’opportunità dettata dal momento storico che stiamo vivendo a suggerire il ravvicinamento intorno a posizioni comuni.

A sentire gli umori della gente comune, Gianfranco Fini ha deluso molti e molte aspettative. Per Lei cosa l’ha delusa di più ?
Ha tradito le idee della destra, le persone di destra e la storia della destra. E questo è sufficiente per motivare diffidenza, avversione e disgusto nei suoi confronti. E sinceramente su queste basi, non so quali aspettative si potessero avere verso chi, avendo annunciato le proprie dimissioni contestuali a quelle di Berlusconi, siede ancora serenamente sulla poltrona di presidente della Camera.

Lei ha intrapreso una svolta politica: iniziativa per il signoraggio, raccolta firme per l’abolizione del canone Rai . E’ solo un dare visibilità alla destra italiana?
E’ per dare voce al popolo messo a tacere dal governo Monti. Un governo non voluto dai cittadini e scelto da parlamentari non eletti dal popolo. Noi combattiamo per restituire riacquisire la sovranità scippata dalle banche, e dare il diritto a un’informazione pubblica che garantisca un servizio plurale di alto livello: un diritto ottenibile attraverso l’assegnazione per bando. Così com’è, il canone è solo una gabella insopportabile.

Si parla molto di nazionalizzare le banche, ma in queste condizioni di crisi è un rimedio praticabile? Crede sarebbe più opportuno, invece di continuare a foraggiare le banche trovare un modo per aiutare direttamente i cittadini?
Restituendo la sovranità monetaria al popolo togliendola alle banche riusciremo ad aiutare i cittadini, e far tornare la banca d’Italia una banca dell’Italia, non dei privati. D’altronde intervenire sul debito pubblico generato dal signoraggio bancario, cioè dagli interessi che vengono pagati sulla moneta che costa solo inchiostro e carta, è fondamentale per risollevare le sorti del Paese.

Una storia scritta dai vinti che ha condizionato la crescita dell’Italia, bloccandola per oltre un trentennio tra dilemmi  “Sinistra e Destra”.  Si riuscirà ad andare avanti e fare crescere il Nostro Paese?
Be’ ci sono stati decenni in carico alle forze di centro. Ognuno porta avanti le proprie idee secondo coscienza sempre nell’ottica di agire per il bene del Paese. La politica, che è anche mediazione, poi conduce a una sintesi. Noi guardiamo al presente e al futuro, per i quali possiamo ancora agire, ed è questa la nostra volontà: lavorare ora per il futuro dei nostri ragazzi, della nostra Italia.

Il popolo italiano è senza rappresentanza, i sindacati si sono seduti sulle poltrone, la sinistra si è imborghesita, l’estrema sinistra non sa dove andare, il centro ruota intorno, cosa ci aspetta ancora?
C’è molta confusione nel quadro nazionale: ci sono alleanze in bilico, altri “mostri” politici che potrebbero nascere. La Destra vuole rappresentare una forza coerente, la certezza per tutti coloro che condividono con noi ideali e proposte per migliorare il Paese. Gli inciuci di palazzo non ci interessano, e la nostra storia lo dimostra.

I politici sono troppo lontani dagli interessi dei cittadini, quasi chiusi, offensivamente arroganti nei loro privilegi.  Quale è il pensiero e l’azione della Destra?
Siamo convinti che se chi governa chiede sacrifici ai cittadini, allora deve essere per primo lui a dare l’esempio. Abbiamo presentato in Regione Lazio alcune misure per la trasparenza delle istituzioni, cosiddette “antiparentopoli”. Abbiamo proposto, auspicando che l’idea arrivasse fino in Parlamento dove invece non siamo presenti, di pagare gli stipendi in titoli di Stato. La “casta” con noi ha poco da guadagnare.

E dei costi della politica…di immediato cosa farebbe ?
E’ proprio di questi giorni una nostra proposta in Regione che prevede una serie di interventi per la riduzione nel prossimo triennio degli stipendi dei consiglieri, e la sospensione di rimborsi e diarie con la devoluzione delle somme risparmiate a un fondo per attività di tipo sociale. La Destra, come vede, è attenta ai cittadini e conosce le difficoltà che stanno attraversando.

Legge elettorale proporzionale, senza il bipolarismo si rischia di tornare indietro?
Noi crediamo fortemente nel bipolarismo come garanzia di stabilità politica per governare il Paese, e siamo rimasti sconcertati quando la Corte Costituzionale ha gettato nella pattumiera oltre un milione di firme di italiani, compresa la mia, contro il “Porcellum”.
Si rischia di tornare indietro se non viene garantita la rappresentanza, se si cerca di spazzare via con un colpo di mano quei partiti più piccoli che non ci stanno a consegnare tutto in mano ai più grandi. Lo trovo fortemente antidemocratico.

In Italia si sono intitolate strade un po’ a tutti. Perché nell’intitolare, a Roma, una strada a Giorgio Almirante c’è tanta reticenza ?
A Giorgio Almirante, come ha ricordato di recente Donna Assunta, sono dedicate oltre 200 strade e piazze in tutta Italia. Il fatto che non ci sia a Roma, nonostante gli impegni presi dal sindaco Alemanno in campagna elettorale, è motivo di dispiacere per un’intera comunità che vuole vedere riconosciuto un tributo a uno dei suoi leader più carismatici. E il fatto che non si sia colta nemmeno l’occasione nel 150° anno dell’unità d’Italia per dedicare una via a un politico di spessore che ha speso la vita per la Patria, ci infastidisce. Se Alemanno ha preso in giro il popolo di Destra su questo terreno, ne vedrà le conseguenze alle prossime elezioni.

Dove guarda la destra di Storace?
Guarda a quel popolo affamato dalle banche, governato dai tecnocrati e da un esecutivo che per i cittadini fa ben poco. Ecco, vogliamo tornare nei luoghi che ci furono negati per i veti assurdi di Fini e dare voce agli italiani che non ce la fanno più, che ogni giorno pagano sulla propria pelle scelte non loro.

L’ultimo libro che ha letto?
 ‘Noi crediamo’ di Giorgia Meloni

 

di Michele Luongo   ©Riproduzione riservata
                  (24/01/2012)

 

 

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