Disorientamento anziani tra i sintomi demenza senile

Demenza senile, il disorientamento nel tempo, nello spazio. Confusione mentale, la principale conseguenza del disorientamento anziani non è tanto pratica, quanto psichica
di Stefano Battocchio Peranziani

 

Disorientamento anziani tra i sintomi demenza senile Demenza senile: attenzione al disorientamento. Il disorientamento spazio-temporale è uno dei sintomi della demenza senile che potrebbe rivelarsi dannoso per l’anziano in quanto, sentendosi confuso, sviluppa stati d’ansia anche duraturi. 

Tra i sintomi demenza senile incontriamo il disorientamento anziani. Gli anziani che soffrono di demenza senile o di malattia di Alzheimer perdono la capacità di orientarsi all’interno di un contesto spazio-temporale e cominciano a sentirsi spaesati e a disagio anche in luoghi noti come la propria casa. Possono arrivare anche a non comprendere il significato degli orari e a non avere più la minima cognizione del tempo. 

La principale conseguenza del disorientamento anziani non è tanto pratica, quanto psichica: i seniors, sentendosi a disagio e in balia degli eventi, entrano in uno stato di costante ansia che è molto difficile calmare. 

Infatti, il primo istinto del caregiver è quello di cancellare questo tipo di confusione mentale con un approccio razionale, ma la chiave per ridurre lo stato di stress che deriva da non riconoscere più i propri cari o le mura della propria casa può essere calmato anche con delle semplici rassicurazioni.

Il disorientamento anziani nel tempo
Spesso, la confusione mentale che caratterizza la demenza senile è inerente anche allo scorrere del tempo: ai seniors diviene impossibile leggere un orologio, comprendere quanto tempo è trascorso a partire da un dato momento e comprendere la differenza di significato tra le 10 del mattino e le 3 del pomeriggio.

Per ridurre il senso di spaesamento che è fra i sintomi demenza senile è possibile adottare una routine giornaliera che si riproponga uguale a se stessa quasi tutti i giorni, oppure definire già dalla mattina le attività che si andranno a svolgere nell’arco della giornata e ripetere più volte questo breve ordine del giorno insieme all’anziano, in maniera tale che le varie azioni non gli risultino inaspettate e incomprensibili.

Se dovesse intervenire uno stato di angoscia determinato dal fatto che il senior affetto da demenza senile non sa che ora sia, ma è preoccupato all’idea che sia troppo tardi per svolgere una data attività (come ad esempio guardare un certo programma televisivo o prendere un mezzo di trasporto), la scelta più efficace è quella di rassicurare il senior, garantendogli che la situazione è sotto controllo.

Nel caso di demenza senile più avanzata, utilizzare gli orari e indurre l’anziano a leggere gli orologi può essere una soluzione inefficace o addirittura controproducente. Gli orari perdono significato, ma le azioni da compiere durante la giornata mantengono la loro concretezza. Per questo è meglio sostituire “alle 3 del pomeriggio” con “quando avremo finito di mangiare la frutta”, in modo da rendere il momento, più o meno preciso, facilmente riconoscibile.

Il disorientamento anziani nello spazio
Anche riconoscere i luoghi può divenire molto difficile. Questo fatto può generare uno stato di angoscia molto forte, poiché il senior prova la costante sensazione di essersi perso, anche quando si trova in casa propria.

Se l’anziano nega di trovarsi nella propria casa, magari perché ricorda solo la casa nella quale abitava da bambino, si può sviare la sua concentrazione su un oggetto, ad esempio un mobile, al quale è particolarmente affezionato, ma se ancora non riesce a riconoscere la propria dimora è meglio non provare a convincerlo. La soluzione migliore è assecondarlo: dire che si è ospiti in casa di amici o parenti, per creare una situazione positiva e soprattutto sicura. L’importante è ridurre la sensazione di trovarsi in un contesto sconosciuto e pericoloso.

A volte l’anziano affetto da demenza senile può subire gli effetti del disorientamento anziani anche all’interno dell’ambiente domestico, perdendosi tra i diversi locali o non trovando più i suoi effetti personali all’interno della propria stanza. Tale totale perdita di autonomia produce anche un calo dell’autostima ne che può indurre a conseguenti stati depressivi. Per rendere l’anziano più indipendente e ridurre il disagio provocato dalla costante attenzione attirata dal suo problema, è possibile affiggere alcuni cartelli sulle porte delle varie stanze, o sui cassetti e le ante degli armadi, per indicare il loro contenuto.
Fonti: http://www.alzheimer.it/disorient.html   –   https://peranziani.it/

    di Stefano Battocchio Peranziani
               (20/10/2017)

 

 

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