Italian Wine Brands il vino italiano si quota in borsa

IWB è il primo gruppo vinicolo quotato in Borsa Italiana (AIM). Italian Wine Brands dà il via ai debutti in Borsa del 2015, anno dell’Expo in cui il settore del Food & Beverage sarà protagonista.  La produzione e distribuzione di vino è una delle eccellenze che caratterizzano l’Italia nel mondo.
Redazione

Italian-Wine-BrandsItalian Wine Brands S.p.A. lo scorso 29 gennaio ha fatto il suo debutto su AIM Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI.  La società, attiva nella produzione e distribuzione di vini, nasce dall’aggregazione di Giordano Vini e Provinco Italia promossa dal veicolo d’investimento Ipo Challenger.  Il flottante al momento dell’ammissione su AIM Italia è del 61,2% , derivante dalla vendita delle quote degli attuali soci Ipo Challenger, mentre il 25% sarà detenuto da Giordano, e il 12% da Provinco. La UBI Banca S.C.p.A. è stata selezionata come Nomad dell’operazione.

In occasione dell’inizio delle negoziazioni Barbara Lunghi, Responsabile dei mercati dedicati alle PMI di Borsa Italiana, ha commentato: “Siamo particolarmente felici che Italian Wine Brands dia il via ai debutti in Borsa del 2015, anno dell’Expo in cui il settore del Food & Beverage sarà protagonista.  La produzione e distribuzione di vino è una delle eccellenze che caratterizzano l’Italia nel mondo. Con questa società, per la prima volta, un’azienda del settore si rivolge a Borsa Italiana, scegliendo AIM Italia come strumento di crescita”.

Le caratteristiche della società, che punta a diventare uno dei player più importanti del vino italiano all’estero, sono una bassa capitalizzazione sul fronte di terre e vigneti, con una propensione ad investire nel resto della filiera, “che va dal grappolo d’uva al mercato mondiale”, aggiunge Strocchi,Simone Strocchi vicepresidente Italian Wine Brands “sfruttando la sinergia delle competenze delle due realtà con cui siamo partiti, Provinco (leader nei rapporti con la distribuzione) e Giordano Vini (specializzata nel servizio diretto al consumatore), in termini di produzione, imbottigliamento e distribuzione, e con questa filosofia stiamo già guardando all’aggregazione di nuove realtà italiane, non per forza di grandi dimensioni, ma compatibili con questo modello di business”.

Alla presidenza c’è un manager di grande esperienza del settore del food, Mario Resca (è stato per molti anni l’ad di McDonald’s Italia, ndr), che a Marco Fusi di Mf-Dow Jones News ha spiegato: “questa prima aggregazione fornisce già notevoli economie di scala.  Abbiamo altre aziende nel mirino. Credo che la massa critica sufficiente per questo settore possa essere sui 500 milioni di euro.

Quindi un nuovo modello di business enoico per l’Italia, il titolo  nel secondo giorno di contrazione venerdì ha chiuso a 10.51 .  

 

  Redazione
(31/01/2015)

 

 

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