Migliore gigantografia, stand di Vinitaly

Migliore gigantografia Padiglione Emilia Romagna, migliore Stand Le Vigne di Alice, di Vinitaly 2016,  una bellezza esplosiva e produttori straordinari.
di Michele Luongo

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Vinitaly, Padiglione Emilia Romagna

Vinitaly, ogni anno riscuote sempre maggiore interesse internazionale, operatori professionali da più di centoquaranta Paesi, incontri b2b, tasting esclusivi, incroci di affari e divulgazione della cultura del vino, un perfetto connubio. 
Una lunga storia, cinquanta edizioni di Vinitaly, una ricchezza di alta professionalità capace di fare crescere e conoscere in tutto il mondo, il settore vinicolo italiano.
Oltre 100.000 metri quadrati netti di superficie, dodici padiglioni, con un ampliamento di 1.500 metri quadri del padiglione 10, e il Palaexpo, Sol&Agrifood, Mipaaf, Enolitech, tavole rotonde, forum, convegni, incontri, quattro giorni di fiera inimmaginabile, uno spettacolo nello spettacolo, una ricchezza d’informazione unica. Vinitaly ha un solo peccato: non è possibile mancare. 

Visitando i vari padiglioni, gli stand, è mia abitudine porre l’attenzione alla loro veste, alla presentazione, all’accoglienza, alla professionalità, un insieme di dettagli che danno l’immagine dell’azienda oltre il senso della partecipazione a Vinitaly. Quest’anno ho notato una grande crescita d’interesse, un maggiore impegno, una migliore cura nella predisposizione degli stand. Sbirciando un po’più in là, tra le varie degustazioni, cerco di indicare il migliore padiglione, il migliore stand,  ed è’ inutile sottolineare che il giudizio è prettamente soggettivo, e riguarda l’espressione della mia attenzione, sensibilità.

Incominciamo dai Padiglioni che con le immagini esterne cercano di lanciare un messaggio immediato di attrazione, e per il 2016, a mio avviso, la migliore gigantografia va all’immagine del Padiglione Veneto: colori vivaci, foglie di vite e grappoli d’uva come cornice al patrimonio della natura, in perfetto legame alla modernità con icone Twitter, Facebook, Yotube, Instagram, bella, d’impatto. Complimenti. Segue quella dell’Emilia Romagna, lineare, con sfondo bianco e calici di vino. Bella quella della Sardegna, ma il mare è onnipresente, qualche richiamo al vino sarebbe più opportuno. 

All’interno dei padiglioni, quello della Lombardia, la Franciacorta, lo ripetiamo, va decisamente rinnovato, ridisegnato, non perché sia male, anzi, ma ha fatto il suo tempo; poi credo che la Franciacorta meriterebbe un padiglione, un piano, tutto per se. Come dicevamo ho incontrato una migliore attenzione, cura per gli spazi e personale decisamente più preparato, e questa è sempre una bella notizia. All’area della Calabria, finalmente, abbiamo visto un coinvolgimento degli addetti del settore con promozione del prodotto vino in abbinamento a specialità gastronomiche, è la strada da seguire lasciando quella della presenza politica.

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Stand, Le Vigne di Alice

Bene gli stand con il bel colore del vino di Elena Walch, dell’Irpinia e dalla Valpolicella. Poi gli stand dei “grandi” marchi,  indubbiamente belli, capisco, ma mancano di un maggiore contatto con il consumatore, bene quelli che usano almeno il punto mescita, e poi sono poco innovativi. Invece ho trovato proprio interessante quello dell’azienda  Villa Sandi, una bell’apertura come una pista di atterraggio per elicottero, quasi un invito e sullo schermo gigante scorrono le immagini dei vigneti, e si racconta l’azienda.

Tanti gli stand, ognuno ha il suo valore, ma la palma del migliore stand 2016,  va a “Le  Vigne di Alice” di Vittorio Veneto, un bell’insieme, cura per ogni dettaglio, accoglienza come in un salotto di casa, semplicemente delizioso.

Tra gli stand è possibile scoprire una bellezza esplosiva, una ricchezza invidiabile, Vinitaly è una meravigliosa vetrina con produttori straordinari che raccontano e promuovono la specificità della cultura del vino italiano.
( http://www.veronafiere.it/ )

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (04/05/2016)

 

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