Bioprodotti, progetto First2Run

Dal cardo ai bioprodotti: arrivano 17 milioni a fondo perduto per il progetto First2Run coordinato da Novamont: la sostenibilità tecnica, economica e ambientale di una bioraffineria integrata altamente innovativa.
Redazione

cardo
Campo di Cardo

Bioprodotti. “Bio-Based Industries Joint Undertaking” (Bbi), la partnership pubblico-privato tra Unione Europea e consorzio delle industrie bio-based (Bbi, Bio-based Industries Consortium), ha assegnato al progetto coordinato da  Novamont  in collaborazione con quattro imprese e una università, un finanziamento di 17 milioni di euro a fondo perduto. Il progetto, denominato FIRST2RUN, è finalizzato a dimostrare  la sostenibilità tecnica, economica e ambientale di una bioraffineria integrata altamente innovativa, in cui colture oleaginose a basso input (per esempio il cardo), coltivate in zone aride e/o marginali, vengono impiegate per l’estrazione di oli vegetali da convertire attraverso processi chimici in bio-monomeri (principalmente acidi pelargonico e azelaico) ed esteri per la formulazione di bioprodotti quali biolubrificanti, cosmetici, plastificanti e bioplastiche. 

I co-prodotti della filiera saranno valorizzati per la produzione di mangimi animali, altri prodotti chimici a valore aggiunto e energia da scarti al fine di aumentare la sostenibilità della catena del valore. Standardizzazione, attività di certificazione e divulgazione saranno parti integranti del progetto così come lo studio dell’impatto sociale dei prodotti provenienti da fonti rinnovabili. Il progetto supporta sviluppi connessi ad impianti primi al mondo già costruiti e che hanno visto, ad oggi, un investimento dei partner privati di oltre 300 milioni di euro.

La partnership pubblico-privato “Bio-Based Industries Joint Undertaking” prevede investimenti nel settore dei prodotti bio-based nel periodo 2014-2020 pari a 3,7 miliardi di euro, di cui 975 milioni saranno resi disponibili dalla UE mentre BIC contribuirà con  2730 milioni di euro. Complessivamente i progetti finanziati in questa prima fase sono 10 (7 di ricerca, 2 demo e 1 flagship, quest’ultimo rappresentato da FIRST2RUN coordinato da Novamont, unica azienda ad essersi aggiudicata il contributo).

Nelle intenzioni dei promotori, il Bio-Based Industries Joint Undertaking creerà nuovi posti di lavoro, specialmente nelle zone rurali,  offrendo ai cittadini europei prodotti nuovi,  sostenibili e realizzati localmente. Le industrie bio-based aumenteranno la competitività dei Paesi dell’Unione attraverso la reindustrializzazione e la crescita sostenibile, con la creazione di nuove catene di valore ottenute attraverso l’interconessione di settori diversi.

“Siamo molto orgogliosi di questo risultato perché economia circolare e bioeconomia, se inserite all’interno di un modello di sviluppo sistemico, possono rappresentare una straordinaria opportunità di crescita economica e occupazionale in Europa e nel nostro Paese. Puntare sulle materie prime rinnovabili in ottica di rigenerazione territoriale significa dare centralità alle specificità dei territori secondo un approccio integrato e multisettoriale, garantendo produzioni ambientalmente virtuose e rispettose degli ecosistemi”, ha dichiarato Catia Bastioli, ad di Novamont.  ( www.agrinews.info )

 

    Redazione
 (06/07/2015)

 

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