Ciao Vincenzo

Ciao Vincenzo. Hai percorso mille strade evitando di fare rumore e con umiltà ascoltavi le voci dei giovani poeti, come le testimonianze dei padri. Poi, il silenzio…  
di Michele Luongo 

Quando l’emozione giunge al cuore tutto mi diventa più difficile, parlare, scrivere… ciao Vincenzo, in questi giorni ci hai lasciato per raggiungere l’infinità bellezza dell’origine della natura quella che per tutta la vita hai sempre amato. Non hai mai smesso di ascoltarla, descriverla ora quei fili d’argento accarezzano il tuo passaggio.

Alla Poesia hai lasciato la tua voce: sentimenti, rabbia, dolcezza, amore. In ogni verso un impegno di vita, sempre vicino ai giovani a raccogliere quella sete di ricchezza del conoscere e la semplicità del loro sorriso, per poi trasmetterla ai “grandi” che nel tempo dimenticano la propria origine.

Hai percorso mille strade evitando di fare rumore e con umiltà ascoltavi le voci dei giovani poeti, come le testimonianze dei padri lasciando tracce in versi su pagine di nuvole che attraversano gli orizzonti.

Forte legame al valore delle tradizioni nel segno di rispetto della cultura non sempre facile in un mondo che smarriva la propria entità nella globalizzazione, fermo con i tuoi passi ne hai segnato il percorso.

Hai sempre alimentato la fiamma del patrimonio del sapere rimanendo lontano da quella facile dell’etichette dei palazzi, eppure verso dopo verso hai segnato solchi indelebili per la storia del nostro tempo.

I momenti di tristezza lasciano ferite profonde … il mio abbraccio alla tua famiglia, ai tuoi figli, a Raffaela, una donna straordinaria che ha saputo esserti vicina.

A me rimangono i sorrisi, le discussioni e le lunghe telefonate per raccontarci le evoluzioni dell’umanità, … poi, le malattie… il silenzio. L’esistenza dell’anima nei cieli azzurri.

… Ciao Vincenzo.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (03/04/2020)

 

 

 

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