La quotidianità dei Castellani va in scena

I Castellani vanno in scena. A Castelsaraceno, una comunità ha messo in scena la teatralità della quotidianità:  Viaggio di andata e ritorno, Compagnia teatrale Su (d) con la vita.
 di Vincenzo D’Alessio

 

La quotidianità dei Castellani va in scenaLa quotidianità dei Castellani va in scena. A Castelsaraceno, in provincia di Potenza, un teatro vero e proprio non c’è, il teatro vero è sempre stata la piazza del paese dove si svolgono la maggior parte delle manifestazioni.

Da alcuni decenni è sorto un auditorium connesso al Museo della Civiltà Agro Pastorale. Vincenzo Lardo, per diversi anni, ha animato con scritti e manifestazioni le comunità in cui lavorava, privilegiando la comunicazione visiva attraverso il teatro.

Ha messo su una compagnia teatrale che già reca nel nome un messaggio beneaugurante: “ Su(d) con la vita”.  Ha scritto e messo in scena “ Viaggio di andata e ritorno”: commedia in quattro atti .

Con la partecipazione dei castellani che si sono prestati alla scena. L’introduzione è stata affidata a giovani diversamente abili con l’ausilio di un bambino che simbolicamente prefigura il senso della speranza per il ritorno nella comunità: “ attori per caso, colti però nella quotidianità dell’esistenza paesana”.

L’uso del dialetto rende difficile l’interpretazione del dialogo che si sviluppa costantemente tra i personaggi ma non dissimula l’azione sul palcoscenico tanto che è facile intuire quanto sta accadendo e cosa è stato detto.

Le strategie interne alla trama sono tratte dal vivere insieme, dall’allontanamento forzato dei membri delle famiglie fuori dalla comunità alla ricerca di un lavoro sicuro, per realizzare il desiderio di una economia solida tale da permettere il collegamento ( come il costruendo ponte tibetano) tra l’origine e il presente.

Vincenzo Lardo ha scritto la commedia con la serenità di rendere, tra lo scherzo e le debolezze umane, i problemi, i sentimenti e le vicende della vita quotidiana della comunità alla quale amorevolmente appartiene.

Il tono della rappresentazione coinvolge il pubblico portandolo alla risata e il lieto fine accende nell’ animo degli spettatori, presenti o lontani da casa che vedranno lo spettacolo attraverso lo schermo con un DVD, la certezza che “il viaggio”non è la perdita dell’identità famigliare ma la speranza che il ritorno consenta la crescita della  comunità d’origine. 

 

   di Vincenzo D’Alessio
     (15/02/2019)

 

 

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