Magica Tavolozza. Un omaggio alla memoria di Nicola Andreace. Li ho visti stendere l’azzurro sul mare e il verde.
di Riccardo Catacchio
Magica Tavolozza
Li ho visti dare luce
al cielo, mettere il sole
e poi le stelle,
far sorridere la luna
che ammicca con tenerezza
agli amanti abbracciati.
Li ho visti stendere l’azzurro
sul mare e il verde sulle piante
di prati e giardini,
ma anche il giallo, il rosso
e una gamma infinita
di sfumature cromatiche
sui fiori nei boschi e in montagna.
Li ho visti dare il volo
agli uccelli e voce accorata
al mondo dei disperati;
dare ritmo e vibrazioni
a un’esistenza che non è
fatta solo di nature morte,
ma anche di germogli
che fioriscono come inno alla vita.
Li ho visti far nascere
paesaggi incantevoli
che danno pace allo spirito
e timidi sorrisi sui volti afflitti
da una vita di sofferenze.
Li ho visti nel loro regno
dare forma e colore: un incanto
tra spatole e pennelli, tra tele
e tavolozze dare corpo al loro estro
sulle sette note musicali
della grande sinfonia del Creato.
Il mondo dei pittori
è una festa di colori e fantasia.
Hanno in mano il lievito
e l’impasto del Creato.
Ma non sono onnipotenti,
sanno bene di essere
solo artisti fortunati
perché tanta loro magia
da altri fu data, fu grazia ricevuta.
A Taranto, a Roma e Montmartre
così li vide un giovane poeta
conquistato dalla magia dell’arte.
Tratta da: “ Comunque…Emozioni. Racconti di fatti, pensieri e sentimenti”, dI Riccardo Catacchio, Scorpione Editrice, Taranto,, 2015 . La copertina riporta un’immagine dell’opera di Nicola Andreace “Suonatore di chitarra” tecnica mista, del 1964, a cui seguono, nell’interno, dello stesso autore “La lettera”- carboncino del 1966, “La caduta”- inchiostro su cartoncino del 1963, “Ricordo Testimoniale”, T.M. su cartoncino del 1966
Redazione
(15/01/2016)
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