Martin, poesie tra cielo e terra

Poesie tra cielo e terra e lune di pietre. Un giorno nemmeno le cornacchie si poseranno sulle torri. Perché l’unica verità deve essere il deserto.
di Francesco Martin

 

 

OASI NEL DESERTO

 

Perché l’unica verità deve essere il deserto e la Bibbia

se viaggiatori narrano di foreste lontane evolute

ed  altri dei su ghiacci e nevi senza tempo

e popoli di stirpi e colori diversi più numerosi

dei granelli di sabbia che stringo nei pugni ?

Mai avrei immaginato che una goccia d’acqua

del fiume della storia del mondo divenisse

cascata spumeggiante o mare senza limiti

e il vento ritornasse nunzio tra le palme

a raccontare che ai confini di ogni mondo nasce il mondo:

solitario accampamento di uomini litiganti in guerra

su pochi freddi sassi caduti dalle stelle.

 

 

SULLE STRADE DI UR

 

Un giorno nemmeno le cornacchie

si poseranno sulle torri che sfidavano il cielo

ove squillavano le trombe degli araldi

e vigilavano gli arcieri gli orizzonti

e non un filo d’erba solitario

nascerà tra i macigni giganteschi

tarlati d’ inutile fatica e sangue;

rideranno le iene  nelle stanze dorate

vuote e cadenti nella polvere

 ove tra mille colori di sete preziose,

canti e banchetti sino all’alba

vibravano le corde dell’arpa;

si è perduto in un silenzio immenso

il rombo profondo dei tamburi

e la vita è svanita come il canto delle cicale

dopo il primo acquazzone d’autunno .

 

dalla  raccolta “ Poesie tra cielo e terra e lune di pietre” di Francesco Martin Gabrieli Editore – Roma – 1982

    Redazione
  (04/06/2016)

 

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