Migliorati, Bassani nel Giardino della Cultura

Federico Migliorati “ Giorgio Bassani: Nel Giardino della Cultura”. Con Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa ne  percepisce subito la realtà sociale e politica dell’Italia contemporanea e lo fa pubblicare.

Redazione 

Migliorati, Bassani nel Giardino della Cultura Migliorati “Giorgio Bassani: Nel Giardino della Cultura” . Il 4 marzo 1916 nasceva a Bologna Giorgio Bassani, autore di punta del Secondo Novecento letterario italiano. In occasione del centenario dalla nascita dell’importante scrittore e poeta emiliano, il giornalista Federico Migliorati ha intervistato la figlia Paola e ne è nata una pubblicazione dal titolo “Giorgio Bassani: nel Giardino della Cultura”. “Bassani – si legge nell’agile volumetto edito dalla Fondazione Zanetto di Montichiari (Bs) – è stato un padre attento e generoso, sempre attivo e propositivo che molto ha favorito la crescita dei giovani studiosi”.

In antitesi al padre Angelo Enrico che, fino al 1938, ne sposò filosofia e ideologia, Giorgio Bassani fu da sempre un fiero oppositore del fascismo tanto da finire in carcere per oltre due mesi nel 1943 in quella Ferrara dove crebbe e che permeò la totalità della sua produzione letteraria. Amico di Pasolini, Longhi, Soldati (con il quale è rappresentato nella copertina della pubblicazione di Migliorati), lo scrittore ferrarese “aveva una spiccata capacità di guardarsi dall’esterno, rara per qualsiasi intellettuale”, afferma ancora la figlia Paola.

Il suo percorso di narratore si intreccia fortemente con l’appassionata vena poetica, meno nota ma non per questo priva di significato: “È nelle poesie che mio padre ha immesso temi nuovi, raramente affrontati nella narrativa”. Tra le curiosità che si rinvengono nel testo anche le diverse vedute tra Giorgio e Paola circa l’esistenza dello Stato ebraico; preziosi ed inediti documenti d’epoca con scritti autografi del narratore arricchiscono la pubblicazione che richiama, in conclusione, i principali eventi dedicati a ricordare la figura dell’autore de “Il giardino dei Finzi Contini” nel centenario dalla nascita con convegni internazionali, mostre, conferenze, dibattiti che continueranno sino a tutto il 2018.

 “Mio padre – sostiene Paola Bassani – è stato un uomo costruttivo, idealista, positivo, un 11 inguaribile ottimista, generoso, sempre vitale, ma anche straordinariamente dolce. Ha costruito continuamente in ogni ambito si è trovato ad operare, penso alle case editrici, a Italia Nostra, associazione che egli ha voluto fortemente e di cui è stato anche presidente, alla sua lunga attività di insegnante, al rapporto con noi figli.

Migliorati nel Giardino della Cultura. Ha scoperto testi, come è accaduto nel 1958 con Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa che, rifiutato da ben due prestigiose case editrici del tempo, viene fatto pubblicare da mio padre, il quale subito ne loda “l’ampiezza di visione storica unita ad una acutissima percezione della realtà sociale e politica dell’Italia contemporanea, dell’Italia di adesso, delizioso senso dell’umorismo; autentica forza lirica; perfetta sempre, a tratti incantevole, realizzazione espressiva”.

Non era un pavido, mio padre, era lontano dai calcoli politici: si presentava sempre in maniera diretta e schietta, rischiava in proprio. E poi era fondamentalmente un generoso, sempre disponibile, con una visione aperta del mondo e sul mondo. Aveva una grande passione per gli animali. Aiutava i giovani scrittori ed era contento se questi riscuotevano successo.

Lontano da ogni narcisismo, riusciva a ‘vedersi dal di fuori’, grazie anche a grandi maestri come Croce e Longhi, quest’ultimo grandissimo storico dell’arte, come tutti ben sappiamo, e definito da lui ‘un vero maestro’. Era però anche un uomo profondamente inquieto, tormentato, talvolta depresso, a tratti irritabile, aveva un lato ‘notturno’ nel suo carattere che proveniva probabilmente anche da quella ‘ferita indicibile” di cui parla anche Cotroneo nei Meridiani, vale a dire la sua ‘ebraicità’

Federico Migliorati “ Giorgio Bassani: Nel Giardino della Cultura” Ed. Fondazione Zanetto

 

    Redazione
 (22/04/2017)

 

 

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