Sereni e Pazzi, Come nasce un poeta

Il Volume “Come Nasce Un Poeta” Rivela l’intenso rapporto intellettuale tra Sereni e Pazzi. Documenta l’emergere di un poeta in continuo ascolto di se stesso e della vita
Redazione

 

Sereni e Pazzi, Come nasce un poetaSereni e Pazzi, Come nasce un poeta.  Il carteggio inedito tra due artisti delle lettere, Vittorio Sereni e Roberto Pazzi, curato dal giornalista Federico Migliorati, rivela curiosità, aneddoti, richiami che offrono una panoramica di un’epoca nella quale la poesia si è mossa con alterne fortune. Il libro si apre con un’intervista a Pazzi in cui lo scrittore ferrarese ci accompagna in un ideale viaggio tra le pieghe della sua poetica, accolta con favore da Sereni, e che privilegia i temi della giovinezza, del passato addolcito dalla malinconia, dei luoghi più cari, del vivere in continua sospensione verso un futuro inconoscibile.

Segue l’ampio epistolario che mette in risalto il rapporto di stima e amicizia intercorso tra il 1965 e il 1982 tra Sereni e Pazzi, spezzato solo dalla morte del primo. In molte lettere (91 in totale di cui 41 del poeta lombardo e 50 dello scrittore ferrarese) emerge l’appassionato e talvolta contrastato coinvolgimento letterario che entrambi hanno vissuto, come una sorta di salvifico elemento dell’esistenza. Numerose le note che corredano le missive: due, in particolare, richiamano altrettante lettere inviate a Pazzi da Salvatore Quasimodo e Giuseppe Pontiggia.

È pubblicata anche la recensione di un giovanissimo Vittorio Sgarbi, uscita nel 1973 e dedicata alla prima raccolta di poesie di Pazzi dal titolo “L’esperienza anteriore”. Sullo sfondo dell’epistolario si staglia il “posto di vacanza” di Bocca di Magra, estremo lembo di terra ligure ai confini con la Toscana, ove i due poeti si incontravano sovente per mantenere vivo e fecondo quel rapporto intellettuale che emerge dalle lettere. A chiudere il volume una selezione di poesie di Pazzi scelte tra le prime e le più recenti in ordine di tempo, a esemplificare un emblematico percorso nei versi di una vita.

Biografie 
VITTORIO SERENI
Poeta fra i maggiori del secondo Novecento, partito dai modi dell’ermetismo per approdare a una forma di poesia aderente alle grandi inquietudini della modernità, Vittorio Sereni, nato nel 1913 a Luino e scomparso a Milano nel 1983, è stato insegnante prima di dirigere l’ufficio propaganda della Pirelli e diventare direttore letterario della Mondadori. Alla poesia si è dedicato fin dalla giovinezza: quattro le sue raccolte, “Frontiera” (1941), “Diario d’Algeria” (1947), “Gli strumenti umani” (1965) e “Stella variabile” (1982) che gli sono valsi i più alti apprezzamenti della critica e, fra i vari premi, il Viareggio. Nelle sue opere il tema della guerra vissuta da prigioniero, il sofferto divenire del dopoguerra, la fedeltà al costante mutamento dell’esistenza, le intermittenze della memoria privata e storica.

ROBERTO PAZZI
Nato ad Ameglia nel 1946, poeta, narratore e giornalista, vive da sempre a Ferrara, città spesso presente nelle opere iniziate con “Cercando l’Imperatore” (prefata da Giovanni Raboni),  affresco storico di un reggimento russo in cerca dello Zar prigioniero, che nel 1985 lo fa conoscere al pubblico e alla critica. Con venti romanzi (due volte finalista allo Strega e altrettante premio Selezione Campiello) tradotti in ventisei lingue, con otto raccolte di poesia e un’intensa attività di docente prima nella scuola superiore e in seguito nell’università e di conferenziere nei vari Paesi dove è tradotto, Pazzi è noto per la visionarietà della sua narrativa. Ha esordito in poesia con una nota di Vittorio Sereni ai suoi primi versi. 

Roberto Pazzi e Vittorio Sereni  “Come nasce un poeta – Epistolario 1965 – 1982, a cura di Federico Migliorati, Ed. Minerva, 2018, pag. 176, Euro 16,90,  ISBN 978-88-3324-017-6 – http://www.minervaedizioni.com/  

 

    Redazione
  (23/04/2018)

 

 

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