Il testamento, sarà una questione di vita o di morte anche per gli incauti eredi che, in attesa di mettere le mani sui sospirati undici miliardi di dollari del ben poco amato avo, hanno contratto debiti esorbitanti.
di Michele Luongo
In questi giorni ho avuto il piacere di scoprire lo scrittore John Grisham, leggendo il suo romanzo “Il testamento”, traduzione di Tullio Dobner. Una bellissima storia di contesa tra gli eredi per un patrimonio di undici miliardi di dollari. L’inizio del romanzo: << Siamo all’ultimo giorno. Anzi, direi all’ultima ora. Sono un vecchio, solo e non amato, malato, sofferente e stanco di vivere. Sono pronto per l’altro mondo: non può che essere migliore di questo >>. A parlare è il miliardario Troy Phelan, ha studiato ogni dettaglio per la sua fine, compresa la reazione dei legittimi eredi: tre ex mogli e sette suoi figli, prima di suicidarsi, lanciandosi dal suo grattacielo di vetro dal quattordicesimo piano, l’ultimo.
Le mogli e i gli sono strapieni di debiti l’eredità risolverebbe ogni loro problema, ma l’estroso miliardario ha preparato loro una sorpresa, le sue ultime volontà, infatti, riassumono tutte le controversie legali e affettive della sua vita. Lascia l’enorme eredità a una figlia illegale Rachel Lane, missionaria in Brasile, e toccherà al suo avvocato di fiducia Josh Stafford, di eseguire e tutelare le sue istruzioni testamentari.
Il ricco magnate aveva visto giusto, i legittimi eredi, ancor prima di ricevere l’eredità, si danno a folle spese. La posta in gioco è enorme, assumono avvocati che affilano ogni strategia pur di mettere mano su quella eredità e contestano il testamento in base all’assenza dell’unica beneficiaria.
Nel frattempo Nate, un collega dell’avv. Josh Stafford, si è recato in Brasile alla ricerca Rachel Lane.
I primi due capitoli solo narrate in prima persona dal ricco Troy Phelan, i restanti capitoli in terza persona. E’ una lettura bella, scorrevole, in continua suspense, con una straordinaria descrizione delle scene, dei personaggi, dei paesaggi, come la bellissima descrizione della regione brasiliana del Pantanal, delle tribù Indios.
Colpi di scena fino alla fine, sin le ultime righe, anche dopo aver raggiunto un accordo tra i legali. Ma Nate aveva trovato Rachel Lane e incontrato il suo mondo.
Quale è il finale, la missionaria accetterà gli undici miliardi? Stravolgente, vi invito a leggerlo. E sulla linea del romanzo concludo con un contatto tra Nate e il collega Josh: << Adesso cosa succede?>> chiese Nate. << Non succede niente. Il suo testamento è valido. Le sue volontà saranno eseguite.>> rispose Josh.
John Grisham, “Il Testamento”, traduzione di Tullio Dobner, ed, 1999, Mondadori, pag. 404, supplemento il Giornale.
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(25/01/2016)
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