Vertigo, e si porta gli occhiali

Ahmed Mourad, Vertigo un vivido thriller splatter che mette a nudo gli avidi, squallidi, corrotti politici e uomini d’affari che si sono arricchiti a spese dei poveri.
Redazione

 

Vertigo, e si  porta gli occhialiDopo essere stato per cinque anni fotografo personale di Mubarak, immortalando qualsiasi cosa, dalle visite dei capi di stato stranieri alle riunioni di famiglia, Mourad, che all’epoca aveva 29 anni, aveva visto abbastanza ed era, come racconta oggi, “a un passo dall’esplosione”. Questo succedeva nel 2007. In quel periodo, se non volevi finire in prigione e correre il rischio di essere torturato, c’era poco spazio per la protesta politica. Per questo di sera Mourad sfogava la sua rabbia scrivendo.

Il risultato è Vertigo, un vivido thriller splatter che mette a nudo gli avidi, squallidi, corrotti politici e uomini d’affari che si sono arricchiti a spese dei poveri. La storia ha avuto una forte risonanza in Egitto e il libro – che, dice Mourad, non era pensato per essere pubblicato – è diventato un bestseller. “Ero sul punto di esplodere perché avevo vissuto una vita doppia per cinque anni, come il dottor Jekill e mister Hyde”, racconta Mourad con voce tranquilla. Se solo Mubarack e le squadre di picchiatori che sostenevano il suo regime avessero letto più romanzi, si sarebbero probabilmente accorti che c’era una rivoluzione nell’aria. I servizi segreti non avrebbero avuto bisogno di cercare indizi molto lontano.

Il protagonista di Vertigo è un giovane fotografo che porta gli occhiali, si chiama Ahmed Kamal, è nato il giorno di san Valentino, e ha un padre fotografo che gli ha passato il mestiere. Ahmed Mourad, che è nato il 14 febbraio, è il figlio di un fotografo che ha trovato lavoro nel palazzo presidenziale. E, sì, porta gli occhiali.

All’inizio del libro Ahmed assiste per caso a un massacro nel Bar Vertigo, un ristorante panoramico, ritrovo per ricchi e potenti nel centro del Cairo, alto sopra il Nilo. Scatta qualche foto. Tra le vittime ci sono due imprenditori corrotti con amicizie altolocate. Nello sviluppo della trama, vediamo Ahmed che cerca di convincere il direttore, a prima vista coraggioso, di un tabloid “vistosamente volgare” a pubblicare le foto. Ma il direttore del quotidiano, che ironicamente si chiama Freedom, si rivela un ipocrita. È corrotto come tutti gli altri, anche di più. In Vertigo, come nella vita reale, alcuni dei buoni vengono uccisi, intenzionalmente o nel fuoco incrociato, ma i cattivi hanno quello che si meritano.

di Mark Seacombe – The Guardian  –  http://archivio.internazionale.it   – 

Ahmed Mourad “Vertigo”, Ed. Marsilio, 2012, Pagine, 367,Euro 18 – ISBN 978-88-317-3380.9 – www.marsilioeditori.it 

 

    Redazione
 (15/03/2017)

 

 

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