Cantina di Mori, epurazioni delle persone che sanno, per i giochi della presidenza? Dopo l’onesto Direttore ora epurato anche l’enologo che ha collaborato ai risultati invidiabili della cantina! Componenti ex Cda se ne vadano a casa!
di Claudio Civettini
Per correttezza e per l’onorabilità della Cantina di Mori, mi sono astenuto ad intervenire su questo ennesimo atto contrario ad ogni meccanismo di un sistema cooperativo fondato sulla mutualità e ottimizzazione delle persone ancor prima delle risorse.
Provvedimento che era a tutti noto e che ha visto il licenziamento dell’enologo E. M., persona di grande esperienza, correttezza e dedizione, che ha seguito quelle dell’altrettanto valente e onesto Direttore L. T., che altro non avrebbero fatto e gestito, se non situazioni ben note a tutto il Cda che con questi provvedimenti, ha messo a rischio la fondata credibilità di una Cantina che vede nei Soci, la sua forza, non certo ascrivibile alle arroganze politiche che fanno parte di coloro che hanno gestito nell’ultimo mandato, la Cantina stessa.
Una situazione paradossale, dove per salvare la faccia, parrebbero sacrificarsi le figure fondamentali della crescita della Cantina stessa, a tutela proprio dei Soci e dei territori.
Sembrerebbe che dietro questa operazioni, ci siano motivazioni non ancora chiarite, ma le contraddizioni emerse nell’ultima assemblea tra Presidente e vice presidente, parrebbero chiarire ogni dubbio, circa l’inaffidabilità di un sistema, che si vorrebbe al proprio servizio, piuttosto che al servizio di Soci, sviluppo e territorio.
Un vice presidente che ora parrebbe ambire alla Presidenza, dopo aver contribuito alla creazione di questi mostri gestionali e che non ha nemmeno il pudore di farsi da parte, forse più assetato –parrebbe dall’obiettivo personale che non dal bene della Cantina e dei Soci che hanno-nel tempo-conferito correttamente i loro prodotti, diversamente da altri.
Cantina di Mori. Una situazione che non ha paragoni e che dopo un evidente fallimento dell’intero Cda, vedrebbe in campo uno dei protagonisti di tale disfatta e che se non ci sarà un ricambio generazionale e d’intenti, non potrà che alimentare piccole guerre di poteri, piuttosto che pensare ad uno sviluppo armonico del sistema e degli interessi dei Soci, di tutto il sistema cooperativo e dei territori del basso trentino.
Dunque, dalla presa d’atto dell’ennesimo sberleffo alla lucidità gestionale, concretatosi con il secondo licenziamento sopra citato, all’invito a tutti i componenti del Cda uscente a farsi da parte, per liberare la gestione della Cantina da lacci e laccioli che vedrebbero qualche “ras” della politica provinciale dietro le quinte, per gestire interessi di piccola portata e assolutamente personali.
Presentata interrogazione al Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente.
Cons. Claudio Civettini
Civica Trentina
(09/01/2018 )
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