Cassa Rurale Alta Valsugana, sì alla fusione

Cassa Rurale Alta Valsugana, le assemblee dei soci delle rurali Levico terme, Caldonazzo, Pergine e Pinetana Fornace Seregnano, approvano la fusione. Ma più valore ai soci.

di Michele Luongo

 

Cassa-Rurale-Progetto-Alta-ValsuganaLe assemblee straordinarie delle Casse Rurale di Caldonazzo, Cassa Rurale di Levico Terme, Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano, Cassa Rurale Pergine, riunitesi sabato 28 maggio, hanno espresso il proprio voto a favore del Progetto fusione Cassa Rurale Alta Valsugana.
La data di avvio della nuova Cassa Rurale Alta Valsugana sarà il prossimo 1° luglio. Una scelta quasi obbligata da una profonda crisi che ha colpito il mondo economico generale, nazionale e locale, è cambiato il modo di essere banca, caratteristiche, organizzazione, tecnologia e le stesse strategie finanziarie.

La nuova Cassa Rurale Alta Valsugana, può contare su ventisette sportelli, su diecimila soci, e proiezioni che parlano di una raccolta complessiva a 1,650 miliardi, d’impieghi lordi per 1,150, d’impieghi deteriorati lordi per 341 milioni, accantonamenti prudenziali per 163 milioni e 270 milioni di garanzie immobiliari svalutate. Ma il patrimonio sarà di 170 milioni, con un’eccedenza patrimoniale di 80 milioni e un coefficiente di solvibilità (Cet1) superiore al 17%.

Una passo importante quello delle Casse rurali del progetto di fusione, dove una profonda crisi ha lasciato il segno anche sull’economia locale trentina. Importante è organizzarsi e predisporre piani di sviluppo per una banca moderna, efficiente, è quello che trasmettono i Consigli di Amministrazione cercando di salvaguardare il patrimonio non solo economico ma anche dei valori cooperativi.

Crisi economica e salvaguardia del territorio, punti importanti per il progetto di fusione, che naturalmente non possono nascondere analisi e strategie sbagliate, quando si va in deficit probabilmente qualcuno avrà pur fatto qualche scelta poco felice. E visto il bilancio e la problematica della crisi ci auguriamo che la decadenza degli incarichi con il nuovo Consiglio di Amministrazione, non elargisca laute liquidazioni.

Inoltre, peccato che non si sia già posta l’attenzione sulla problematica del recesso dei soci, c’è un evidente problema di liberta di scelta del socio del non poter recedere. Il nuovo consiglio dovrà tenere molto presente questo argomento che lede il sacrosanto principio della libertà dell’individuo.

Al nuovo Presidente della Cassa Rurale Alta Valsugana, che sarà espressione di quella di Pergine, e al consiglio di otto componenti che sarà formato nella fase iniziale, il primo triennio, da membri espressione dei territori delle Casse di provenienza, in parti uguali, e al Direttore che sarà Paolo Carazzai, attuale direttore di Pergine, auguriamo un positivo percorso per la nuova realtà bancaria sul territorio dell’Alta Valsugana.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (30/05/2016)

 

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