Itea, politica immobiliarista

Itea, rincari anche del trenta per cento. Ora Basta, urge un piano sociale della casa. Se Itea Spa dovesse proseguire nella sua politica immobiliarista probabilmente è meglio pensare che questa vada sciolta. 
di Claudio Civettini

 

 

Abitazioni-Itea
Abitazioni Itea

Come si sa gennaio è il mese delle rendicontazioni e perciò delle applicazioni dei nuovi canoni per quanto riguarda Itea Spa, quella Itea Spa che in modo assolutamente perverso, anziché svolgere come dovrebbe un ruolo eminentemente sociale, sembrerebbe ormai agire da vera e propria realtà immobiliarista.
Crediamo che all’origine di questi aumenti – che dovrebbero arrivare, stavolta, addirittura al 30% – vi sia la necessità di far tornare i conti all’interno di meccanismi che non sono certo di gestione dello stato sociale, bensì di vero e proprio calcolo immobiliarista. Crediamo che effettivamente siano percorsi esagerati anche perché, questo va ricordato, è assurdo che siano i cittadini a dover fare le spese delle scelte fatte nel tempo da Itea Spa e se pensiamo, ad esempio, al Residence Europa di via Lungo Leno a Rovereto – situazione denunciata anche con l’Interrogazione n. 1314/XV a risposta scritta del febbraio scorso –  sappiamo che per errori nel passato sono stati acquisiti degli appartamenti – forse per accontentare qualcuno – all’interno di palazzi signorili e che oggi si giocano l’impossibilità di sopravvivenza proprio per la gestione condominiali che oggi è in essere.
Ma se ricordiamo altre situazioni con l’impossibilità della lettura, ad esempio, dei contatori condominiali e quant’altro, tutto l’insieme la dice lingua sulla mancanza totale di un piano sociale della casa.

A fronte di questo è chiaro che i passaggi devono essere chiariti da parte dell’Ente provinciale in modo che siano compresi i criteri che hanno determinato detti aumenti ma soprattutto quali valutazioni sono state fatte, oltre per stabilire questi aumenti, anche per come vengono gestite le spese condominiali che sono diventate ormai impossibili per molte famiglie.

Delle due l’una quindi: o la politica sceglie di adottare un piano della casa serio, mirato nei confronti di quei cittadini che effettivamente hanno la necessità di una casa, oppure se Itea Spa dovesse proseguire nella sua politica immobiliarista probabilmente è meglio pensare che questa vada sciolta e vengano venduti tutti quegli appartamenti che sarebbero oggi in affitto – secondo Itea – a ricchi inquilini, cosa com’è noto non corrisponde al vero.

Di qui la necessità forte di ri-orientare Itea all’orizzonte del sostegno sociale e perciò all’interno di un percorso che possa effettivamente dare risposte ai cittadini trentini magari attuando anche il percorso delle verifiche di quegli inquilini non di origine trentina che a casa loro, nei loro Stati provenienza, hanno diverse proprietà e che per quanto riguardo l’accesso di Itea non vi è possibilità di controllo; e allora quei costi andrebbero a sgravare quelli generali della società.

 

Cons. Claudio Civettini
 Lista Civica Trentina

 (14/01/2016)

 

ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini