Lona, famiglia cooperativa interno Sait

Accordo Famiglia cooperativa di Lona e Val di Cembra, una scelta autonoma e motivata. Il contratto di affitto d’azienda stipulato dalla Famiglia Cooperativa Val di Cembra con quella di Lona è motivato da ragioni economiche e dalla volontà di rimanere all’interno del consorzio Sait.
Redazione

 

Famiglia Cooperativa di Lona accordo con quella della Val di Cembra La presidente della “Famiglia” di Lona Antonella Fondriest: “abbiamo salvato i tre punti vendita e garantito l’occupazione ai sei dipendenti”.  Le varie e a tratti fantasiose ricostruzioni della vicenda apparse negli ultimi giorni sulla stampa locale meritano qualche chiarimento.

Gli amministratori della Famiglia Cooperativa di Lona si sono adoperati da tempo per ricercare soluzioni che fossero in grado di superare una situazione di difficoltà finanziaria e gestionale che rischiava di compromettere la continuità aziendale. Tra le cause, un livello di indebitamento importante (ma molto meno delle cifre apparse sulla stampa) e una gestione non sostenibile economicamente.

Il consiglio ha valutato con attenzione la possibilità di fusione con le realtà del territorio, a cominciare dalla Famiglia Cooperativa di Albiano Lases, con cui erano stati avviati contatti.

Nella valutazione delle opportunità e svantaggi – in primo luogo dal punto di vista economico – per una ipotesi di aggregazione, si è ritenuto di privilegiare la permanenza nel sistema Sait in quanto i vincoli derivanti da questa opzione (cambio di insegna e uscita dal consorzio) sarebbero stati eccessivamente gravosi per la Famiglia Cooperativa di Lona.

“L’adesione al sistema della cooperazione di consumo che fa capo al consorzio Sait rappresenta per la cooperativa una scelta di campo importante sia per la nostra storia sia per i valori che rappresenta”, afferma la presidente Antonella Fondriest.

Da qui la scelta di confrontarsi con la Famiglia Cooperativa Val di Cembra e con il consorzio Sait per avviare un percorso di aggregazione che abbia immediata ripercussione sulla gestione, senza tuttavia impegnare i soci in una scelta che, in futuro, potranno eventualmente prendere in autonomia.

“Il contratto di affitto d’azienda – prosegue Fondriest – ha esattamente questo scopo: far transitare la gestione alla nuova Famiglia Cooperativa Val di Cembra, che dal primo gennaio è anche guidata da un nuovo direttore, e prendersi il tempo per maturare eventualmente la decisione di una futura aggregazione, che dovrà essere presa dall’assemblea dei soci.

Qualsiasi dietrologia, interpretazione, rivendicazione di sorta non hanno alcuna ragion d’essere”.

“Abbiamo letto in questi giorni molte velenosità che non ci riguardano: nessuna sudditanza rispetto al Sait, al quale ci siamo rivolti solo per manifestare la nostra delicata situazione, e dal quale abbiamo ottenuto solidarietà e disponibilità ma nulla di più. Quanto alla Federazione, abbiamo solo chiesto di aiutarci a valutare le varie opzioni. Poi, abbiamo deciso in autonomia”, conclude la presidente Fondriest.

A questo proposito, interviene anche il presidente della Federazione Mauro Fezzi: “abbiamo saputo dell’accordo con la Famiglia Cooperativa Val di Cembra dopo che è stato stipulato.

Richiamo al senso di responsabilità di tutti e invito ad abbassare i toni, in particolare chi ha inteso montare polemiche con intenti diffamatori su decisioni che spettano esclusivamente in autonomia alle singole cooperative e ai loro amministratori. Evidentemente c’era un interesse da parte di Sait di proteggere il proprio fatturato, e della cooperativa di salvaguardare i propri punti vendita.

Le scelte possono andare in un verso o nell’altro, e qualcuno si scontenta sempre. Vanno però rispettate”.

Sulla questione interviene infine anche il presidente della Famiglia Cooperativa Valle di Cembra Michele Pelz: “dopo aver ponderato la scelta con molta attenzione, abbiamo giudicato l’opzione di affitto d’azienda una buona opportunità di crescita per la nostra Famiglia Cooperativa.

Mi sento di tranquillizzare i soci anche sul fronte della sostenibilità economica, tenuto conto dell’investimento per la nuova sede. L’intero complesso è completamente finanziato con fondi propri accumulati nel corso dei 120 anni della nostra storia. Notizie diverse sono da considerarsi pure illazioni”. (  http://www.cooperazionetrentina.it/ )

 

    Redazione
 (30/01/2017)

 

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