Migranti, distribuzione sul territorio Trentino

Migranti. Accoglienza profughi in Trentino. La nuova logistica. L’obiettivo è un’equa distribuzione dei migranti in piccoli gruppi sul territorio provinciale, in prima, seconda e terza fase.
Redazione

 

profughi-accoglienza-logistica
Accoglienza migranti

Migranti, distribuzione sul territorio Trentino. Con l’attivazione della Residenza Fersina a Trento in data 12/2/2016 cambia la logistica dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale in Trentino. Ciò mantenendo l’obiettivo di distribuire equamente e prima possibile i profughi sul territorio provinciale evitando concentrazioni per favorire un positivo inserimento nella comunità. La riorganizzazione prende spunto dall’Intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata il 10 luglio 2014.

PRIMA FASE –  Con la nuova logistica le persone inviate dal Ministero dell’interno vengono accolte  nel centro di pronta accoglienza (hub di smistamento) nei due prefabbricati appositamente predisposti adiacenti alla Residenza Fersina (non più quindi al Campo di Marco). L’accoglienza in questo hub si protrae per il tempo strettamente necessario per effettuare l’identificazione e i controlli sanitari previsti dal protocollo di procedura del servizio sanitario provinciale. I due prefabbricati possono accogliere fino a 49 persone, garantendo una sistemazione alloggiativa diversificata in contemporanea: famiglie, donne sole e uomini soli.

SECONDA FASE  – Le persone che vengono accolte nel centro di pronta accoglienza sono poi trasferite  nelle strutture di prima accoglienza: Residenza Fersina a Trento se si tratta di maschi soli (massimo 250 posti); Residenza Pinera a Rovereto (Campo di Marco) se si tratta di famiglie o donne sole (massimo 80 posti); Residenza Brennero se si tratta di giovani tra i 17 e i 20 anni (massimo 72 posti); Residenza Quercia a Rovereto per compensare le altre strutture di prima accoglienza (massimo 80 posti).

TERZA FASE – I migranti accolti nei centri di prima accoglienza sono poi trasferiti sul territorio provinciale, compatibilmente con la disponibilità di alloggi, dopo aver presentato domanda di protezione internazionale. Nell’ambito della seconda accoglienza la Residenza Brennero viene utilizzata per ospitare giovani che il Ministero dell’interno invierà in Trentino nella fascia di età 17-20 anni. Ciò consente di realizzare un progetto mirato con figure professionali adeguate all’età delle persone accolte. È bene precisare che non si tratta di un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, ma di una struttura in grado di rispondere alla necessità di gestire giovani nella fascia d’età indicata.

Si tratta in ogni caso di una riorganizzazione temporanea, in attesa che entri a pieno regime il decreto legislativo n. 142 del 2015 che prevede livelli di competenza diversificati in capo allo Stato e agli enti territoriali. Il decreto prevede una fase di prima accoglienza dei cittadini stranieri in centri governativi di primo soccorso e assistenza nei luoghi maggiormente interessati da massicci sbarchi. Negli stessi centri si prevede anche l’attività di identificazione, che può essere completata poi negli altri centri governativi di accoglienza per richiedenti asilo, nei quali procedere anche alla verbalizzazione della domanda. Sempre secondo quanto previsto dal decreto, il richiedente protezione internazionale identificato che ha formalizzato la domanda ed è privo di mezzi di sussistenza è avviato al sistema di accoglienza predisposto dagli enti territoriali e finanziato dal Ministero dell’interno. ( www.cinformi.it )

 

    Redazione
 (20/02/2016)

 

ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini