Al Verbier Festival, il Faust nel segno di Dutoit

A Verbeir “La Damnation de Faust”, un’opera di ben due ore e quindici minuti, ininterrotti, senza pausa, eseguita dalla Verbier Festival Orchestra con la magnifica direzione del maestro Charles Dutoit.
di Michele Luongo

Al Verbier Festival, il Faust nel segno di DutoitVerbier (CH) – In Svizzera nel Cantone Vallese, del comune di Bagnes, a 1500 metri s.l.m. si trova il piccolo e accogliente centro di Verbier. Qui, si svolge ogni anno per due settimane da fine luglio a inizio agosto, uno dei più importanti festival internazionali, il Verbier Festival.

Il Verbier Festival, vede la partecipazione dei migliori solisti al mondo, ma soprattutto con la sua Academy e le due orchestre: Verbier Festival Orchestra e la Verbier Festival Chamber Orchestra, è divenuto uno straordinario punto di riferimento dei giovani musicisti mondiali, qui, previo rigide selezioni, incontri con maestri di chiara fama, masterclass ed esibizioni di altissimo livello non lasciano alcun dubbio sull’eccellenza dei musicisti.

Lunedì scorso, presso la Salles Des Combins, ho assistito a un concerto memorabile: “La Damnation de Faust” di Hector Berlioz, con la Verbier Festival Orchestra, diretta da Charles Dutoit, e nella parte di Faust il tenore Charles Castronovo, per quella di Mefistofele il baritono Willard White, per Margherita il soprano Ruxandra Donose, e per Brander il baritono Charles Dekeyser.

Sul palco con l’orchestra ben quattro cori: La Collegiata Chorale, Membres de L’Ensemble Vocal de St. Maurice, dal Choeur de Concert de La Singschule Oberwallis e dal Choeur de Filles de la Schola de Sion , più di duecento musicisti per un grande spettacolo.

L’opera monumentale “Il Faust” di Goethe, ha catturato anche il grande Berlioz, che ha creato un’opera da concerto “La Damnation de Faust” con quattro parti: la prima ambientata in Ungheria, dove il dottor Faust , nei campi contempla la bellezza della natura, la solitudine.

La seconda nella Germania, qui Faust, si sente riconquistato dall’amore celeste alla fede e alla preghiera. Compare all’improvviso Mefistofele che dichiara essere lo spirito della vita, pronto ad offrire a Faust la felicità, Faust accetta.

Nella terza parte arriva Margherita, nella sua camera, senza avvalersi di Faust, fatto nascondere da Mefistofele, intona la canzone “Il Re di Thule”, sottotitolata da Berlioz, “chanson gothique”. Mefistofele evoca un minuetto di folletti e al suono di una ghironda accompagna il Coro in una serenata per sedurre Margherita e piegarla ai desideri di Faust.

Nella quarta parte, Margherita esprime in una romanza il suo disperato dolore per l’assenza di Faust; in contrasto si ode di lontano il canto gioioso dei soldati. Mentre Faust, circondato da foreste e caverne, si rivolge alla natura confessando il proprio distacco dalla vita. Interviene Mefistofele, raggirando Faust, rivelandogli che Margherita è rinchiusa in prigione per matricidio, condannata a morte per averla avvelenata con dosi eccessive di sonnifero, duranti i suoi incontri amorosi, la madre. Faust prima accusa o poi supplica Mefistofele di salvare Margherita. In cambio firma una pergamena che si metterà a suo servizio. Su due cavalli i due galoppano ma non per andare a salvare Margherita, ma per condurlo nell’abisso.

“La Damnation de Faust”, un’opera di ben due ore e quindici minuti, ininterrotti, senza pausa, eseguita dalla Verbier Festival Orchestra con l’attenta, precisa, pulita, magnifica direzione del maestro Charles Dutoit, ha percorso una partitura di una varietà straordinaria, con un’esecuzione brillante.

Nella parte di Brander il baritono Charles Dekeyser, è puntuale, attento. Nella parte di Faust il tenore Charles Castronovo, è quello più impegnato e alla lunga la sua voce è inconfondibile. Nella parte di Margherita il soprano Ruxandra Donose, elegante, delicata. Fantastico, semplicemente perfetto, il baritono Willard White, nella parte di Mefistofele, eccellente voce e presenza scenica.

I cori, voci stupende. su un palco pieno, la voce celestiale sul finale che intona il nome di Margherita. Il pubblico applaude, è un’ovazione, uno spettacolo meraviglioso per una grande opera “La Damnation de Faust”.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (26/07/2014)

 

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