“Cosi fan tutte” , la storia di due innamorati che mettono in gioco, scommettendo, la fedeltà delle loro fidanzate, si travestano si scambiano i ruoli. Dopo qualche resistenza le fanciulle Fiordaligi e Dorabella cedono.
di Michele Luongo
Salisburgo (A) Al festival di Salisburgo “ Cosi fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart in stile contemporaneo con la regia di Claus Guth e la scenografia di Christian Schmidt , l’orchestra Les Musiciens du Louvre, Grenoble, direttore Marc Minkowski, il cast: Maria Bengtsson è Fiordiligi , Michèle Losier è Dorabella, Anna Prohasha è Despina, Alek Shrader è Ferrando, Christopher Maltman è Guglielmo, Bo Skovhus è Don Alfonso. Sei personaggi che trovano il giusto equilibrio per uno spettacolo che non annoia mai.
Nella visione di Guth il protagonista assume la funzione di Deus ex machina che, come Cherubino e Don Alfonso, guida le azioni degli altri personaggi. Guglielmo e Ferrando, i cui caratteri risultano scambiati rispetto alla tradizione: di solito il primo è più diretto e il secondo è più romantico; qui invece Guglielmo appena può amoreggia con entrambe le donne, mentre Ferrando è impulsivo e a volte distratto, come nel recitativo “Barbara, perché fuggi?”.
Despina e Don Alfonso erano vestiti di nero e a volte indossavano ali da angelo con le quali si muovevano liberamente per la scena come a diventare invisibili per gli altri personaggi. Il pubblico invece li vedeva bene perché erano nero su bianco. I due “angeli” sembrano innamorati di Fiordiligi e Ferrando. I due innamorati si fanno riconoscere suscitando imbarazzo e pentimento. Una lettura comica se si vuole, ma anche tremendamente reale. Bene la scenografia, bianca su tre livelli con una scala sospesa e “l’invasione del bosco” di spessore, sottolinea la prospettiva.
Nella serata del 15 agosto, il soprano Maria Bengtsson nel ruolo di Fiordiligi, belli ed interessanti i momenti di slancio ed è emozionante il suo travaglio, una interpretazione sopra le righe. Magnifica Anna Prohasha, nel ruolo di Despin, a fa divertire il pubblico, sicura presenza scenica. Bo Skovhus nel ruolo di Don Alfonso, manipolatore e disilluso, ha innegabili doti interpretative e sceniche, assume ruolo da protagonista.
L’esecuzione dei Les Musiciens du Louvre, Grenoble, diretti da Marc Minkowski , hanno trovato un ottimo accordo con i personaggi, una sola defaiance, il coro troppo fuori scena, anche se la parte era minore, e non ha partecipato agli applausi.
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(28/08/2011)
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