Eleganza Barenboim

Eleganza Barenboim. Daniel Barenboim, direttore e pianoforte solista al Teatro Alla Scala per sostenere la Fondazione Don Gnocchi.
di Michele Luongo

Eleganza BarenboimMilano. Eleganza Barenboim. Un concerto straordinario, per sostenere le attività di riabilitazione, assistenza e ricerca scientifica svolte dalla Fondazione Don Gnocchi, si è tenuto giovedì scorso, al Teatro Alla Scala, con la Filarmonica della Scala, diretta dal maestro Daniel Barenboim, che per l’occasione si è esibito anche come solista al pianoforte. In programma il “Concerto per pianoforte e orchestra n.27 in si bem. Magg. K 595” di Wolfgan Amadeus Mozart, e la “Sinfonia n.5 in mi min.op.64” di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Il maestro è accolto da un lungo applauso, momento di raccoglimento, e un maleducato trillo. Il maestro: “Prego, spegnere il telefonino”, rivolgendosi al pubblico. Poi, si rigira. “ e prima di uscire, dopo il concerto, si ricorda di accenderlo, premendo il bottoncino”. Risate, e applausi per quel richiamo di pura classe.

Barenboim, è geniale, il suo tocco è leggerissimo, pulito, limpido, il suono del piano non è solo melodia, sembra parlarci, ci avvolge nei movimenti del concerto, l’orchestra è in perfetta sintonia, ora avanza lentamente, ora ci conduce verso orizzonti intimi, e la sensibilità mozartiana sembra fiorire nei gesti dell’eccellente tecnica e virtuosismo del maestro Barenboim.

Pubblico in piedi per lunghissimi applausi, tre richiami sul palco del maestro, che poi concede un bis, solo col piano. Barenboim, sembra quasi trasportarci in un incantevole, intimo, sogno. Ancora applausi.

La seconda parte della serata è dedicata alla Sinfonia n.5 in Mi min. op.64” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La melodia simboleggia il destino, che è introdotto dal clarinetto in alternanza con il fagotto.

Daniel Barenboim. Il gesto di Barenboim, conquista il pubblico in emozioni d’ascolto. Nel frattempo il ritmo si evolve con l’Andante cantabile, la dolcezza è ripresa dall’orchestra. Ma i tromboni rilanciano il fato. Nel terzo movimento Valse. Allegro moderato, si ha un’elegante quiete. Con il quarto movimento Finale. Andante maestoso, in contrasto con la melodia dei primi tempi, è semplicemente tutto così maestoso che ci porta all’ultimo movimento, il quinto: Allegro vivace. L’Orchestra e la mirabile direzione del Maestro Barenboim, di assoluta precisione e di eccellente intonazione, hanno un solo filo, tessono una sola rete per la figura intensa, intima, mistica della musica di Čajkovskij, regalandoci un meraviglioso concerto.

Il pubblico, che ha riempito il Teatro, applaude, gioisce di questa bellissima interpretazione.

A La Scala, va dato merito, da alcuni anni dedica concerti e serate a sostegno della “Fondazione Don Gnocchi”. L’evento di giovedì sera è stato organizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Consiglio dei Ministri, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano. Con il supporto dell’ AMI – Associazione Mozart Italia Milano e CEriMus – Comitato per la Riproposizione dell’Educazione musicale di base nella scuola d’ogni ordine e grado.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (01/07/2014)

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