Opere per Torino incontra Berlino

Due opere di luci d’artista, ‘My noon’ di Tobias Rehberger e ‘Piccoli spiriti blu’  di Rebecca Horn, memoria e presenza surreale,  resteranno accese per “Torino incontra Berlino”.  
Redazione

 

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My noon, di Tobias Rehberger

Inaugurata il 1° novembre con una Maratona non agonistica di circa 6 Km, la notte di domenica 11 gennaio, si è conclusa la diciassettesima edizione di Luci d’Artista.  Il  museo di luce a cielo aperto ha affascinando cittadini e turisti per oltre due mesi. La suggestiva e spettacolare scenografia urbana ha fatto brillare le strade di Torino con opere di artisti di fama internazionale.

Delle 19 opere di luce protagoniste di quest’anno due non saranno riposte in magazzino. Si tratta di ‘My noon’ di Tobias Rehberger (Esslingen, Germania, 1966) allestita in piazza Palazzo di Città e di ‘Piccoli spiriti blu’ di Rebecca Horn (Michelstadt, Germania, 1944) posizionata al Monte dei Cappuccini. Entrambe resteranno installate per tutto il 2015 in omaggio al gemellaggio “Torino incontra Berlino”.

MY NOON. Tobias Rehberger (Esslingen, Germania, 1966) è uno dei più noti artisti tedeschi contemporanei, vincitore del Leone d’oro alla 53° Biennale di Venezia.  L’artista ha scelto di rielaborare una grande versione luminosa di un orologio che permette di scandire le ore non in sessantesimi, ma in formato binario.
In pratica il meccanismo che è concettualmente alla base dell’orologio digitale. L’aspetto è quello di una scultura astratta, composta da anelli ed elementi lineari di metallo sui quali sono disposti dei led luminosi. Ogni parte della scultura rappresenta un’unità temporale, ore, minuti e secondi, cercando di focalizzare l’attenzione del pubblico sui suoi movimenti e sul loro significato: il numero di cerchi accesi indica le ore, le barre rosse le decine di minuti e quelle bianche i singoli minuti. La ripetitività ciclica delle variazioni, nelle intenzioni dell’artista, spinge chi guarda a indagare sui motivi dei cambiamenti, ponendo la scultura in relazione al dibattito sulla ricerca di funzionalità nell’oggetto artistico. Il confronto con la memoria storica ha portato l’artista a riflettere sul concetto di tempo, mantenendo tuttavia il carattere enigmatico che contraddistingue il suo lavoro. L’opera resterà accesa fino al 31 dicembre 2015.

PICCOLI SPIRITI BLU. Rebecca Horn è nata nel 1944 a Michelstadt in Germania, vive e lavora tra Berlino, New York e Parigi. Dalla fine degli anni Sessanta Rebecca Horn si è impegnata in una forma d’arte che travalica i limiti definiti dagli specifici linguaggi tradizionali e che tende ad un coinvolgimento diretto dell’artista e dello spettatore nell’atto creativo.  
Le sue performance, sculture, installazioni hanno come tema centrale la riflessione sul corpo in tutti i suoi aspetti. Dagli anni ’80 ricorre a macchine e congegni meccanici che, con il loro movimento, portano in vita oggetti inanimati. Nella notte la Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini si staglia sulla cima del colle che sovrasta il Po, proprio di fronte ai Murazzi, come fosse sospesa a mezz’aria. Illuminata da potenti fari blu, la chiesa perde il consueto aspetto di edificio conventuale e si trasforma in una presenza surreale, quasi un’astronave in volo. Tutt’intorno alla chiesa del Monte dei Cappuccini, sono collocati dei tubi al neon, cerchi di luce che da lontano, complici le nuvole basse e le nebbie che d’inverno salgono dal Po, diventano Piccoli spiriti blu. La luce sarà accesa durante lo svolgimento di tutti gli eventi speciali che si susseguiranno nel corso di quest’anno.

La rassegna – progetto della Città di Torino realizzato da IREN Servizi e Innovazione e Teatro Regio in collaborazione con IREN, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT – è nata nel 1998 e ha contribuito a fare di Torino una delle grandi città dell’arte contemporanea.

L’edizione 2014-15 è stata caratterizzata anche dal riallestimento di due straordinari lavori: ‘L’energia che unisce si espande nel blu’ di Marco Gastini (Galleria Umberto I) e ‘Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime’ di Nicola De Maria (piazza Carignano).

 

    Redazione
 (13/01/2015)

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