Primavera degli archi

Si prosegue con il romanticismo di Robert Schuman ,“Concerto per violoncello e Orchestra  op.129”  ed entra in scena Sol Gabetta, violoncellista di origine argentina, lo strumento che suona è un prezioso Guadagnini del 1759, l’equivalente di uno Stradivari del violoncello. 
di Michele Luongo

 

Sol_Gabetta
Sol Gabetta

Innsbruck (A) – Nel bellissimo design contemporaneo del Congress Innsbruck – Sala Tirolo-  con  l’Orchestra BBC Philharmonic del Regno Unito diretta da Juanjo Mena e il violoncello di Sol Gabetta ci si appresta ad una serata di gran musica ( lunedì 30.04.2012).
Si inizia con la Symphonie nr.5B- dur D485 Franz Schubert, composta nel 1816 e mai eseguita in pubblico (solo in forma privata) finché fu in vita. Quattro movimenti:Allegro, Andante con moto, Menuetto, allegro molto- Trio, Allegro vivace. Pulita, melodica, ricca l’esecuzione della BBC Philharmonic che il pubblico apprezza con lunghi applausi, è la primavera degli archi.
Si prosegue con il romanticismo di Robert Schuman ,“Concerto per violoncello e Orchestra  op.129”  ed entra in scena Sol Gabetta, violoncellista di origine argentina, vive a Basilea, affermata nel mondo, ha collezionato un’infinità di premi. Lo strumento che suona è un prezioso Guadagnini del 1759, l’equivalente di uno Stradivari del violoncello.
Tre movimenti senza soluzione, Gabetta è un tutt’uno con il violoncello, ci regala attimi di struggente poesia musicale, melodia, virtuosismo di assoluta professionalità, dedizione, passione è un’inconfondibile e personalistica carica emotiva che ci porta ad una sola esclamazione: perfetta. E con l’orchestra il mare e il cielo si riempiono di una meravigliosa tensione sonora che si libera a un lungo e ripetuto, scrosciante applauso. Sol Gabetta ci regala un assolo, che accarezza l’anima come il suo canto di sirena.

La seconda parte è dedicata alle “Variations on an Original Theme for orchestra, Op. 36 – Enigma Variations” di Edward Elgar opera scritta tra il 1898 e il 1899 e composta dal tema principale e dalle sue quattordici variazioni. Ogni variazione, che differiscono dal tema per melodia, armonia e ritmo, traendone ispirazioni, sono dedicate ai suoi famigliari o amici, e l’ultima che costituisce il gran finale è dedicata a se stesso.
L’esecuzione dell’orchestra BBC Philharmonic sotto la direzione di Juanjo Mena è superlativa, c’è una straordinaria simbiosi che sottolinea la grande professionalità dei musicisti. Mena sembra abbracciare l’Orchestra ne esalta ogni suono della variopinta opera per esplodere in un finale da apoteosi. Un concerto da grandi eventi per un pubblico competente, elegante, gentilissimo, che ha ricambiato con un lungo applauso. Mena ci lascia con un breve notturno.

 

di Michele Luongo  ©Riproduzione riservata
                  (03/05/2012)

 

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