Wally, una donna senza tempo

Al Teatro Comunale di Bolzano La Wally, una donna senza tempo, forte e fragile che percorre il sentiero dell’anima nelle espressioni dell’amore, appassionando il pubblico e coinvolgendolo nella intensità emotiva. 
di Michele Luongo 

Wally, una donna senza tempoAl Teatro Comunale di Bolzano, a conclusione della quarta edizione di OPER.A 20.21, Coproduzione la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con la Direzione Artistica di Matthias Lošek, lo scorso giovedì 21 e sabato 23 marzo è andata in scena con un nuovo allestimento, La Wally, opera di Alfredo Catalani su libretto di Luigi Illico, basata sul romanzo Die Geierwally di Wilhelmine von Hillern, Regia di Nicola Raab, Direzione Musicale Arvo Volmer.

La Wally è considerata la migliore delle opere di Alfredo Catalani, andò in scena per la prima volta il 20 gennaio 1892 al Teatro alla Scala di Milano. L’Opera arrivò anche negli Stati Uniti ove fu diretta da Arturo Toscanini.

L’Opera è ambienta nel 1800, a Hochstoff e a Sölden, tra i monti del Tirolo, con le tradizioni e i valori delle genti di montagna. Durante la festa del 70 compleanno del ricco possidente Stromminger di Hochstoff, la figlia Wally, si innamora di Giuseppe Hagenbach, un cacciatore di Sölden. Tipo presuntuoso, pieno di sé come quando racconta che durante la battuta di caccia ha ucciso un orso; è sfrontato e non riscuote il ben volere di Stromminger, che decide di promettere la figlia in sposa a Vincenzo Gellner, che ne nutre amore. Wally si rifiuta di sposarlo, perché non l’ama, e affronta l ‘ira del padre che la caccia fuori di casa. Wally si esilia sui monti e ritorna in paese solo dopo la morte del padre, riscuotendone l’eredità.

Sempre attratta dal ricordo dell’amore che conserva per Giuseppe Hagenbach, durante la festa del Corpus Domini di Sölden, pur sapendo che Hagenbach, ama un’altra donna Afra, e sta per giungervi a nozze, le dichiara ancora il suo amore. Hagenbach, per vendicare l’affronto fatto alla fidanzata Afra, scommette di baciare ancora la Wally.  Durante la festa fingendo di ricambiare il sentimento riesce a baciarla. Accortesi dell’inganno Wally medita vendetta, e chiede, in cambio del suo amore, a Gellner di ucciderlo. Gellner spinge in un burrone Hagenbach, ferito gravemente, la Wally, disperata per aver provocato la sua morte, sentendo dei lamenti accorre e riesce a salvarlo tirandolo con una fune. Poi, insieme ai propri avere l’affida alle cure di Afra, e si allontana ancora una volta sulle montagne.

Sui monti Wally che vive in una capanna è raggiunta da Hagenbach, il quale l’esprime tutto il suo amore, commossa i due sono presi dai progetti futuri. Quando si avvicina una tempesta e nel cercare una via di scampo Hagenbach viene travolto da una valanga. Wally, disperata, si getta anche lei nel precipizio.

La scenografia di Mirella Weingarten, è molto essenziale e funzionale, due grandi rettangoli di colore grigio, ora scuri ora chiari, entrambi con una scala illuminata in mezzo, a indicare la salita ai monti, una tonalità di colori e luci della Lighting design Clifton Taylor, che ben s’integrano con i costumi dei personaggi a cura di Julia Müer, e la drammaticità dell’opera.  

Un opera classica e nel contempo moderna, un amore senza tempo, ieri oggi, domani, l’intimità di un sentimento che percorre il sentiero dell’anima. Su questo filo emerge la figura femminile di Wally, una donna forte e fragile ma capace di scelte importanti che ne segnano l’espressiva vicenda umana, che il soprano Charlotte-Anne Shipley, ha saputo trasmettere con pregevole canto.

Il Basso Alessandro Guerzoni è Stromminger, padre della Wally, ottima voce, chiara e perfetta per l’autorevole personaggio. Ferdinand von Bothmer, tenore, è Hagenbach, voce ferma, forte, ma a volte il movimento scenico è un po’ distaccato. Il soprano Francesca Sorteni, è nel ruolo maschile di Walter, amico fedele di Wally, ha voce è delicata ed è sullo stesso filo espressivo della protagonista. Il baritone Ashley David Prewett è Vincenzo Gellner, bel timbro di voce e ottima rappresentazione la sua, per un personaggio incerto. Enrico Marchesini, basso, è il Pedone, felice versatilità scenica, timbro chiaro e convincente. Afra, la fidanzata di Hagenbach, è interpretata dal mezzosoprano Francesca Sartorato, personaggio defilato ma ottima la sua presenza.

Bravi, bravi, il Coro Ensemble Vocale Continuum, diretto dal maestro Luigi Azzolini, preciso, puntuale, pulito. E l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, magnificamente diretta da Arvo Volmer, che ha scandito con splendida ricchezza sonora dell’intera opera.

La Wally, andata in scena al Teatro Comunale di Bolzano, una Coproduzione Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, è stata una straordinaria rappresentazione che ha saputo appassionare il pubblico e coinvolgerlo nella intensità emotiva, grazie a uno splendido insieme teatrale. (   www.haydn.it   – https://www.fondazioneteatro.bolzano.it/  ) 

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (25/03/2019)

 

 

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