Centralità della Scuola, proposte dall’ANDIS

Centralità della Scuola. Il Documento di Proposta alla Ministra Dell’istruzione, Università’e Ricerca, dall’ Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici. La dispersione scolastica ha raggiunto negli ultimi anni tassi preoccupanti che disegnano un vero e proprio fallimento del sistema educativo.
Redazione

Centralità della  Scuola, proposte dall’ANDISCentralità della Scuola. il percorso di crescita della Cultura di un Paese. L’assoluta necessità della sua priorità. Riportiamo il documento di proposta dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici:
Ill.ma Ministra,
apprezziamo l’impegno assunto dal Presidente del Consiglio di mettere la formazione e l’edilizia scolastica al centro dell’agenda politica ed auspichiamo che la scuola, dopo decenni di abbandonoe di sottovalutazione, diventi davvero una priorità nel paese e nell’azione di governo.

Gli impegni assunti dal Premier Renzi nel Documento di Economia e Finanza 2014 e le dichiarazioni da Lei rese alle Camere, ai Sindacati e agli organi di informazione disegnano per gli operatori della scuola uno scenario incoraggiante e di grande prospettiva a condizione che, conclusa la pur apprezzabile fase di “ascolto”, si passi presto dalle parole ai fatti.

Condividiamo le iniziative da Lei assunte in ordine a:
Mantenimento in servizio pro‐tempore dei 112 dirigenti scolastici della Toscana;
Recupero degli scatti stipendiali 2012;
Nuova fase di immissioni in ruolo e nuovo concorso a cattedra;
Reintegro dei fondi da destinare al MOF;
Valorizzazione delle funzioni aggiuntive all’insegnamento e previsione
di una differenziazione di ruoli;
Attuazione del DPR 80/2013 in merito alla valutazione delle scuole.

Molte altre questioni, però, Onorevole Ministra, tengono in sofferenza la scuola italiana e attendono una immediata presa in carico da parte del Governo:
1. nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un’attuazione assai parziale e continuamente contraddetta dell’autonomia scolastica e ad una progressiva riduzione delle risorse strutturali, professionali e finanziarie. Occorre investire con più coraggio sull’autonomia scolastica e sul decentramento come scelta di fondo di politica educativa, riprendendo con forza l’impegno per lapiena attuazione del Titolo V.
2. occorre definire nuove procedure per l’assegnazione – già ad inizio d’anno ‐ di risorse certe alle scuole sia in termini di personale (organico funzionale) che di finanziamenti;
3. l’autonomia scolastica non può alimentarsi di logiche autoreferenziali, servono meccanismi di lettura e di confronto su quanto accade all’interno delle scuole e nelsistema. Nell’ottica di un miglioramento continuo della qualità e dell’equità delle scuole vanno sperimentate modalità di valutazione delle scuole con criteri di accountability;
4. va aggiornata la normativa sulla valutazione degli alunni, in quanto la misurazione esclusivamente numerica, come quella vigente, si rivela del tutto contraddittoria con la certificazione delle competenze. La normativa deve essere armonizzata con l’esigenza di valutare gli allievi sulla base dei livelli di autonomia e di responsabilità acquisiti in percorsi fondati su didattiche laboratoriali;
5. la dispersione scolastica ha raggiunto negli ultimi anni tassi preoccupanti che disegnano un vero e proprio fallimento del sistema educativo. Ciò postula la previsione di piani di studio più flessibili e personalizzati e attività di sostegno e di socializzazione pomeridiane, anche gestite da soggetti esterni. L’attuazione dell’anagrafe degli studenti costituisce uno strumento fondamentale per affrontare la lotta alla dispersione scolastica;
6. nella scuola primaria sarebbe auspicabile superare le forti differenziazioni in ordine a tempo scuola e modalità organizzative. Andrebbe valorizzata la didattica attiva e laboratoriale mediante la dotazione di organici funzionali che consentano quote ragionevoli di compresenza;
7. il riordino del 2° ciclo dell’istruzione, così come disegnato dalla Ministra Gelmini, andrebbe ripensato;
8. servono interventi per la valorizzazione dell’istruzione tecnica e professionale ;
9. occorre varare un piano straordinario di formazione del personale scolastico nell’ ambito di una revisione dello stato giuridico e dei profili professionali, che preveda sia l’obbligatorietà della formazione in servizio, sia forme di valutazione degli operatori (dirigenti, docenti, ATA).
10. nell’ambito del rinnovo del contratto di comparto vanno definiti, anche con il contributo delle
Associazioni professionali, criteri modalità e strumenti per la valorizzazione professionale dei docenti e del personale ATA.
11. andrebbe ripristinato il Forum delle Associazioni, che nel passato si è rivelato un utile strumento di interlocuzione tra il Miur e la scuola reale;
12. sulla base delle note criticità registrate quest’anno, appare evidente che i test per l’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso vanno collocati dopo lo svolgimento degli esami di Stato;
13. occorre mettere finalmente mano alla riforma degli organi collegiali di istituto e prevedere forme di rappresentanza territoriale delle scuole autonome per l’interlocuzione con la governance regionale, così come previsto nel testo originario della riforma degli organi di governo. L’adozione di tali forme di rappresentanza va considerata principio organizzativo fondamentale e non mera possibilità affidata alla discrezionalità delle Regioni;
14. la decurtazione delle risorse finanziarie per l’acquisto dei servizi di pulizia e la conseguente riduzione delle prestazioni da parte dei lavoratori ex LSU /appalti storici sta mettendo in seria difficoltà le scuole coinvolte. Appare fin troppo chiaro che per il futuro vanno ricercate soluzioni strutturali al problema. Nell’immediato sarebbe auspicabile un affidamento di compiti di supporto o coordinamento agli Uffici Scolastici Regionali.
15. occorre riconoscere valore strategico alla dirigenza scolastica, snodo centrale per una scuola di qualità. Alle istituzioni scolastiche autonome serve una dirigenza con reali possibilità diintervento sugli aspetti gestionali relativi al personale, una dirigenza non solo amministrativa e manageriale ma fortemente connotata da quella specificità psico‐ pedagogica e organizzativa che deve possedere un leader per l’apprendimento.
16. le procedure concorsuali per il reclutamento dei dirigenti scolastici vengono continuamente messe in discussione da interventi dell’Autorità Giudiziaria, quasi sempre per errori dell’Amministrazione. Andrebbe rivista la procedura disegnata dal D.L.104/2013 dal momento che non prevede una commissione unica nazionale e soprattutto non prescrive che la conduzione del corso‐concorso a dirigente scolastico possa essere assegnata ad una sezione ad hoc della Scuola Nazionale di Amministrazione;
17. le retribuzioni dei dirigenti scolastici (già penalizzati da quattro anni per il mancato rinnovo contrattuale) rischiano di essere ulteriormente assottigliate per effetto delle interpretazioni restrittive del MEF e della Corte dei Conti. Occorre sbloccare subito i Contratti Integrativi Regionali fermi all’a.s. 2012/13, confermando le modalità di calcolo del Fondo Uniconazionale definite dal MIUR;
18. la dirigenza scolastica è fortemente penalizzata rispetto anche ad altre dirigenze con livelli di complessità e responsabilità sensibilmente inferiori. Nell’ambito della riorganizzazione della Pubblica Amministrazione e della previsione della dirigenza unica annunciata dal Premier Renzi, il Governo avrebbe la possibilità di sanare la grave ingiustizia, perpetrata a danno dei ds dal 2000 ad oggi, della mancata equiparazione retributiva alla dirigenza amministrativa;
In ultimo, ci piace sottolineare quanto da Lei dichiarato qualche giorno fa, nel corso delle Giornate del Lavoro a Rimini, a proposito delle funzioni differenziate dei docenti e della necessità che ci sia “qualcuno con responsabilità gestionali, organizzative e di valutazione. E questo qualcuno non può che essere il dirigente scolastico. Se riusciamo a fare questo, sarebbe davvero una rivoluzione culturale, perché significa tenere insieme autonomia, governance,valutazione e responsabilità”.

E’ la prima volta che un Ministro dell’Istruzione riconosce pubblicamente e in maniera convinta il valore della dirigenza scolastica. Grazie, Sen. Giannini!
Nel confermarLe la piena disponibilità dell’A.N.DI.S. a collaborare per il rilancio della scuola pubblica italiana, ci dichiariamo interessati ad ogni utile confronto sui problemi sopra richiamati.

Auguri di buon lavoro.
Il Presidente nazionale
Prof. Paolino Marotta

 

    Redazione
(12/05/2014)

 

 

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