Cosinonriparto. Delusione dal decreto rilancio

Cosinonriparto .“Il dl Rilancio ha deluso”. I promotori del Manifesto per il Turismo Italiano lasciano da parte ogni tono diplomatico, con le misure attualmente previste il comparto travel “morirà”
Redazione

Cosinonriparto. Delusione dal decreto rilancioCosinonriparto . “Il Decreto-legge ‘Rilancio’ ha profondamente deluso le aspettative del comparto”. I promotori del Manifesto per il Turismo Italiano lasciano da parte ogni tono diplomatico e vanno dritti al punto: con le misure attualmente previste il comparto travel “morirà”. Per questo Astoi e Fto hanno annunciato una campagna social per dare una voce a un settore in forte difficoltà. Un’iniziativa dal nome inequivocabile: #cosinonriparto.

L’accusa delle associazioni

“Il Governo e il Mibact non sembrano considerare, contrariamente a quanto dichiarato, il settore del turismo organizzato e degli eventi un asset strategico per il paese, visti i provvedimenti che confermano la totale assenza di azioni decisive atte a garantire, con apposite misure di sostegno, la sua sopravvivenza”.

Così si legge nella dura nota delle associazioni di categoria, che ricordano anche i numeri del comparto: un fatturato da 20 miliardi, 13mila aziende con 80mila addetti e un indotto da 85 miliardi per un totale di 730mila posti di lavoro.

Se il decreto rilancio non viene cambiato, avvertono, “a partire dal mese di giugno si assisterà inevitabilmente ad una perdita dell’occupazione che potrà arrivare all’80% degli occupati complessivi: oltre mezzo milione di persone”.

Le richieste

Sono 4 i punti su cui Astoi e Fto chiedono di intervenire. Innanzitutto l’ampliamento del fondo per il turismo organizzato e degli eventi, chiedendo che passi da 25 a 750 milioni di euro. Per reperire i fondi, i promotori dell’iniziativa propongono anche di ridurre lo stanziamento per il tax credit vacanze.

Secondo punto, gli ammortizzatori sociali: considerando le dinamiche specifiche del settore, viene chiesto di estendere le misure per ulteriori 18 settimane, fino al 31 ottobre.

Forti critiche anche per il tax credit vacanze, vista come una misura che non aumenterà la domanda. La richiesta è che parte della somma stanziata sia destinata al Fondo creato per il turismo organizzato e consentire l’utilizzo del ‘bonus’ anche per l’acquisto di pacchetti e servizi turistici collegati.

Infine, viene richiesto di eliminare il limite di 5 milioni di euro relativo al credito di imposta per gli affitti per il settore del turismo organizzato e degli eventi, così come già fatto per le strutture alberghiere.

Intanto, la protesta si muove sui social: il gruppo Facebook #cosinonriparto ha già raggiunto quota 5mila iscritti: l’invito è quello di postare immagini simboliche di imprenditori e agenti di viaggio che metaforicamente “fanno le valigie” dalla propria attività.

E non si escludono “ulteriori azioni di protesta, ancor più drastiche”. (  https://www.ttgitalia.com  )

 

    Redazione
  (20/05/2020)

 

 

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