ViaCialdini
  • Home
  • CULTURA
  • NOTIZIE
  • INSCENA
  • STYLE
  • WINE&FOOD
  • SALUTE
  • DALTRENTINO/AA
  • TURISMO
Menu

Sei qui: Home → NOTIZIE → Esteri, quale indirizzo politico

Esteri, quale indirizzo politico

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on pinterest
Pinterest
Share on whatsapp
Whatsapp
Print Friendly, PDF & Email

La crisi libica e i frettolosi propositi interventisti annunciati. Ma in realtà, la guerra da “fredda” è divenuta “calda” anche in Europa. Quando l’Italia aveva una politica estera.
di Agostino Spataro

 

Italia-esteraLa crisi libica e i frettolosi propositi interventisti annunciati (anche se opportunamente, “calmierati” dalle odierne dichiarazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi) ripropongono la necessità di una riflessione sulla politica estera italiana per come è venuta evolvendo (?) durante questa lunga e confusa transizione in cui sono cambiati (in peggio) l’approccio, la concezione, gli obiettivi delle relazioni internazionali dell’Italia, dell’Europa verso il mondo arabo e altre regioni del Pianeta.

Con la cd. “seconda” Repubblica, si è, infatti, passati dal dialogo alla sfiducia, al conflitto.
Un bel capolavoro, insomma, che contrasta con l’immagine di un’Italia solidale e popolare che, nel rispetto delle alleanze internazionali, riusciva (nella “prima”) a esprimere una politica estera, ampiamente condivisa in Parlamento, aperta al dialogo e alla cooperazione economica, in primo luogo con i Paesi dello scacchiere arabo e mediterraneo.

Una politica di pace che generava nuove occasioni d’incontro, favoriva la penetrazione in nuovi mercati e commesse importanti per le imprese italiane. Le buone relazioni politiche e culturali italo – arabe erano la chiave di volta per accrescere il volume degli scambi economici e commerciali.

Insomma, il dialogo pagava e assicurava all’Italia un ruolo primario nell’area arabo-mediterranea, anche in campo economico.

Nostalgia? Confesso che un pò c’è pure. Ma ciò che più mi preme è il desiderio di vedere cambiare le cose nel senso richiesto dalla maggioranza del popolo italiano che non vuole la guerra, ma un cambio della nostra politica estera che specie verso questo scacchiere si è progressivamente militarizzata con risultati doppiamente in perdita. Infatti, alle ingenti spese per finanziare missioni militari bisogna aggiungere i dati della crescita del deficit commerciale. Oltre, naturalmente, i nuovi rischi, in termini di sicurezza, cui si espone il Paese, come insegna l’attuale crisi libica.

Dal dialogo la pace e la prosperità, dalla guerra morte, miseria e nuove migrazioni 
Sotto questo profilo, il caso italiano è esemplare. Basterebbe fare qualche conto e alcuni confronti fra le bilance commerciali di allora e di oggi per capire le cause dell’attuale svantaggio italiano e scoprire la differenza che corre fra il dialogo e la chiusura razzistica o, se si preferisce, fra la cooperazione pacifica e lo scontro di civiltà. La tanto biasimata “prima Repubblica”, specie nel periodo a cavallo fra gli ’70 e ’80, produsse una politica estera equilibrata, lungimirante e ampiamente condivisa di cui va dato merito ai tre grandi partiti popolari (Dc, Pci e Psi) e ai loro più prestigiosi dirigenti: Aldo Moro, Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer, Giancarlo Pajetta, Bettino Craxi, Riccardo Lombardi.

La lista è breve perché, per il periodo considerato, non vedo altri che vi possano degnamente figurare.
Ovviamente, con ciò non si vuol mitizzare nessuna delle personalità sopra citate o sostenere che quello fu un periodo aureo per l’Italia.  I problemi c’erano ed anche gravi: dall’attacco ai diritti sociali dei lavoratori alla sicurezza e all’ordine pubblici, dal clientelismo alla corruzione, ecc.

Il Pci li affrontò, dall’opposizione, con determinazione e con grandi mobilitazioni popolari, e con chiarezza di obiettivi, riconducendoli all’esigenza di un cambiamento della prospettiva generale del Paese che se fosse avvenuto avrebbe evitato il declino economico e morale in cui è stato trascinato. 

Ho solo voluto rilevare, ricordare, che nonostante tutto ciò,in quegli anni cruciali, l’Italia riuscì a ritagliarsi un ruolo relativamente autonomo in politica estera; senza grandi pretese, ma orientato verso il dialogo fra gli Stati, a sostegno del diritto alla sovranità dei popoli ancora irredenti, in primo luogo, di quello martire di Palestina che sostenemmo senza mai deflettere dalla difesa del diritto all’esistenza d’Israele entro i confini riconosciuti dalle Nazioni Unite.  La questione è ancora insoluta per una serie di ragioni, quella che più influisce è la “cattiva abitudine” dei governanti israeliani di fuoriuscire dagli ambiti territoriali loro attribuiti dall’Onu e di non volere rientrarvi.

Seguendo la linea della giustizia e della legalità internazionali, contribuimmo a rafforzare la pace nello scacchiere arabo-mediterraneo e, cosa di non poco conto, a tutelare il nostro Paese da rischi micidiali, creando, al contempo, importanti occasioni di scambio, reciprocamente vantaggiosi.

Insomma, un nuovo scenario di convivenza pacifica, di rispetto e di mutua comprensione, di fervore collaborativo, solidaristico all’interno del quale si era perfino individuata una prospettiva seria di proiezione internazionale, di crescita per il nostro Mezzogiorno, oggi ricacciato ai margini dello sviluppo, assillato dalla criminalità e ridotto a mero deposito di risorse energetiche al servizio del centro-nord ipersviluppato.

Il cambio di “nemico”: dall’Urss al terrorismo islamico
Sappiamo che, spesso, i confronti non sono graditi, ma non si può negare che, ieri, l’Italia, col concorso di tutte le forze di progresso, dei lavoratori e degli imprenditori, raggiunse primati davvero eccezionali, fino al punto di figurare fra le prime sette potenze industriali del pianeta.

Mentre oggi è in recessione da lungo tempo. Il populismo e il “patriottismo” di bottega, per altro molto costoso, stanno bruciando gran parte di quei risultati e avviato il Paese su una china molto preoccupante sul terreno politico e su quello della coesione sociale.

Perché questo cambiamento di rotta, di ruolo? 
La risposta non è facile, anche se si possono intravedere le cause e gli interessi (anche esterni) che l’hanno determinato. Il tema, per altro, è molto ampio e non può essere affrontato con fredde analisi individuali. 
Servirebbe una seria riflessione, un dibattito pubblico (non televisivo, per favore!) affinché, anche partendo da quella fase, si possa re-impostare la politica estera italiana ed europea su canoni più rispondenti ai nostri e non agli altrui bisogni.

Poiché, in fondo, questo è il vero problema!

Certo, i tempi cambiano e così gli scenari, gli attori della politica internazionale, tuttavia consiglio di non disperdere quel patrimonio, quell’esempio creativo, fatto di saggezza e lungimiranza, sperimentato nella “prima Repubblica” che consentirono, dialogando con tutti (con arabi e israeliani, con Usa e Urss, ecc), di delineare un ruolo originale dell’Italia, di  scongiurare nuovi conflitti e di evitare che il nostro paese ne restasse coinvolto.

Oggi, invece… Non è il caso di personalizzare le responsabilità. La questione è d’indirizzo politico generale e attiene ai doveri dei ceti dirigenti del Paese, politici e no. 

L’Italia non può restare impantanata a organizzare, su richiesta, solo missioni militari “umanitarie”, partecipazioni a conflitti sanguinosi interminabili, a vendere e acquistare costosi sistemi d’arma, a minacciare, promuovere nuove guerre con i nostri vicini.

E dire che con il crollo dell’Urss fu promesso l’avvento del regno della libertà e della pace perpetua!

In realtà, la guerra da “fredda” è divenuta “calda” anche in Europa (il conflitto in Ucraina è davvero inquietante). C’è stato solo un cambio di “nemico”: ieri era il Patto di Varsavia, oggi è il terrorismo, vero o presunto, spesso artefatto secondo il disegno geo- strategico delle potenze.

Se non vogliamo restare condannati a vivere nella paura, a combattere contro il nuovo “nemico” chissà per quanto tempo, se vogliamo progredire e aprirci al mondo nuovo che sta sorgendo sono necessarie una nuova politica estera italiana ed europea e una svolta sul terreno dell’economia e della questione sociale.

 

  di Agostino Spataro
     (19/02/2015)

 

ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini

Posts correlati:


  • Stimolo politico per il territorio Trentino

    Stimolo politico per il territorio Trentino


  • Progetto politico di Si può fare!

    Progetto politico di Si può fare!

NOTIZIECrollo, Dc, Dialogo, Esteri, Guerra fredda, Internazionale, Prima Repubblica, Repubblica

Post navigation

← Quaresima di Pace
Autovelox, nulla la multa →

Altri articoli

Ferrari Trento Produttore dell’Anno

Per la sesta volta Ferrari Trento Produttore dell’Anno a The Champagne & Sparkling Wine World Championships.… Leggi ►

Corsa ai funghi porcini nei boschi

Scatta la corsa ai funghi porcini, +20% nei boschi. I funghi rappresentano una risorsa importante… Leggi ►

CSA nasce l’exchange digitale dei calciatori

Crypto, CSA nasce l’exchange digitale dei calciatori.Si tratta in sostanza di una Borsa digitale dove,… Leggi ►

Consorzio Tutela Formaggio Asiago e JRE Italia

Consorzio Tutela Formaggio Asiago e JRE Italia. Il nuovo progetto di formazione al gusto nell’alta… Leggi ►

Vendemmia in Abruzzo calo produzione

Vendemmia in Abruzzo: Previsto un calo del 50% della produzione. Nella regione è iniziata da… Leggi ►

Masi investe nell’Oltrepò Pavese

Masi investe nell’Oltrepò Pavese: Firmato un contratto preliminare per l’acquisizione della Tenuta “Casa Re”. Futuri… Leggi ►

Vendemmia Masi Agricola

Vendemmia Masi Agricola. Archiviata positivamente lo scorso marzo la raccolta delle uve in Argentina nei… Leggi ►

Platek illumina Cantina Monte Rossa

Platek illumina la nuova Cantina Monte Rossa, nel segno dell’architettura. La visione della proprietà, nel… Leggi ►

Boom consumi peperoncino

Boom consumi peperoncino ma solo 1 su 3 è Made in Italy. La coltivazione è… Leggi ►

Cresce la produzione di Parmigiano Reggiano

Cresce la produzione di Parmigiano Reggiano “Prodotto di Montagna”. Interventi, valorizzazione e sostegno agli 81… Leggi ►

Verdello limone siciliano

Verdello limone siciliano. L’unico limone estivo di Sicilia. Il frutto possiede ottime proprietà organolettiche, oltre… Leggi ►

Moniti della BCE. Rispetto della sovranità

Moniti della BCE. Rispetto della sovranità. Tassa sugli extra profitti: il monito della BCE e… Leggi ►

Risorse per imprenditori delle PMI

Risorse per imprenditori delle PMI. Nel 2023 rischiano di chiudere 120mila imprese. Sono quattro le… Leggi ►

Asiago DOP prodotto della Montagna

Asiago DOP prodotto della Montagna volano di crescita del territorio. La nuova stagione dell’alpeggio occasione… Leggi ►

Osservatorio Consumi Confimprese, consumi in rialzo

Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala: +2,1% Giugno23 Vs Giugno22. +9,7% I Semestre23 Vs I Semestre22. Performance Nord-est… Leggi ►

Caro Voli accertare eventuali abusi

Caro Voli, Fto Incontra Mr prezzi: Accertare eventuali abusi delle Low Cost. Anche le agenzie… Leggi ►

Italia vietato il cibo sintetico

Italia vietato il cibo sintetico. Approvato al Senato ddl alimenti sintetici. Italia all'avanguardia nel mondo.… Leggi ►

Ristorante Borgo Antico Best Of Award Of Excellence

Ristorante Borgo Antico di Villa Quaranta Tommasi Wine, premiata per la 10^ volta consecutiva con… Leggi ►

Sorrentino lancia la sua prima collezione NFT

Giovanni Sorrentino lancia la sua prima collezione NFT. A Dubai è fusione tra Yatch Design… Leggi ►

Italia orgoglio delle proprie eccellenze

Lollobrigida: Italia deve avere orgoglio delle proprie eccellenze come il sistema vitivinicolo. La sovranità alimentare… Leggi ►

Chef Ian Goh è il vincitore del Fine Dining Lovers Food

S.Pellegrino Young Chef Academy Competition. Il Giovane Chef Ian Goh si aggiudica il Premio Fine… Leggi ►

Bevande a base di vino

Bevande a base di vino: come miscelarlo al meglio. Con l’arrivo dell’estate molti preferiscono bere… Leggi ►

Made in Italy istruzione formazione promozione e tutela

Made in Italy istruzione formazione promozione e tutela. Il Consiglio dei ministri approva il disegno… Leggi ►

Vino dei monaci in degustazione a Fossanova

Il vino dei monaci in degustazione all’Abbazia di Fossanova di Priverno (Latina). Dal 2 al… Leggi ►

Il Lambrusco protagonista di 50 Anni di Storia

Pra Di Bosso: Il Lambrusco protagonista di 50 Anni di Storia. La storica ed iconica… Leggi ►

LINK RAPIDI

  • Seguici su Facebook
  • Redazione
  • Contatti
  • Mappa del sito
  • Privacy
  • Privacy cookie

CATEGORIE

  • STYLE
  • Banner verticale
  • CULTURA
  • NOTIZIE
  • INSCENA
  • WINE&FOOD
  • SALUTE
  • DALTRENTINO/AA
  • TURISMO

TAG CLOUD

Alto Adige Amarone Bollicine Bolzano Brand Chef Cucina design Europa Hotel made in italy Michele Luongo Milano moda montagna natura New York Pergine Valsugana Poesia Politica Produttori qualità ristorante Riva Del Garda Roma romanzo sapori territorio travel Trentino Trento Valpolicella verona veronafiere versi vigneti Vini Vinitaly vino Wine

Via Cialdini © Copyright 2008-2023 - www.viacialdini.it - Tutti i diritti riservati, è vietata la riproduzione anche parziale dei testi, senza citarne la fonte –. Via Cialdini è una rivista registrata - Reg. Trib. di Trento n° 6 del 23 aprile 2010 - Direttore responsabile Michele Luongo -. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato: Scrivi alla Redazione. - provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo e di diritti di terzi -. Le immagini e i testi sono dei rispettivi proprietari.

Area riservata
Siti internet Verona