Le obbligazioni sono un prestito

Le obbligazioni sono un prestito e le banche hanno rubato. «Non c’è nessun conflitto d’interessi» e «la norma sulla responsabilità dei banchieri vale da ora» e non per il passato.  Se le banche ci vendono prodotti solo per ripulirsi da crediti deteriorati, se le cooperative non versano i contributi in linea con gli stipendi…
Ufficio Stampa Federcontribuenti 

Obbligazione-banca
Le obbligazioni

Marco Paccagnella, il  presidente di Federcontribuenti: «quasi un milione di cittadini ha prestato denaro alle banche, questo il succo delle obbligazioni, e le banche li hanno derubati». Continuando  «quando le banche prestano denaro ai cittadini, mutui, prestiti o altro, e questo prestito non viene pagato la banca pignora l’impignorabile con tutti gli interessi, ma, se sono loro a venir meno ad un prestito, in questo modo vanno lette le obbligazioni, il cittadino non può nulla, solo piangere. La spregiudicatezza di questo Renzi con tutto il PD deve allarmarci, è sintomo di una grave malattia, di fanatismo vertiginoso, di autorità che stona in un Paese Democratico».

Federcontribuenti, ha attivato un nuovo servizio per i suoi associati, «chi vuole e prima di sottoscrivere, potrà richiederci la verifica delle norme contrattuali per qualunque operazione bancaria. La Legge non ammette ignoranza ma nemmeno di rubare». Renzi sopra ogni cosa attacca chiunque abbia da ridire, opporsi, denunciare. Il suo governo è la voce autoritaria del PD, con 112 seggi al Senato e 330 alla Camera. Renzi non ”accetta lezioni di trasparenza”, nemmeno scontri diretti con gli aventi diritto, i cittadini, forse perché non gli servono i loro voti.

Impone e dispone con una disinvoltura che dovrebbe sconvolgerci tutti, compresi la magistratura, perché viene meno il confronto, la discussione, l’accettazione di realtà che hanno un legame diretto con la politica del PD. Ebro di tanto potere sputa a raffica addosso a chiunque non allineato, le mozioni di sfiducia, un «fuffa show» che diventerà «un boomerang per chi le ha presentate».

La verità è che non possiamo chiedere di pazientare a chi non ha soldi per vivere questa vita, non si possono ipotecare le vite di milioni di cittadini divisi tra chi vive di precariato, senza un adeguato stipendio e contratto e chi vive con una pensione da fame. Due categorie «martoriate da banche, assenza di servizi pubblici, tasse allucinanti».

L’atteggiamento superbo, di mediocrità verso chi vive questi ingiusti disagi è la cosa davvero abominevole, qualcosa di umanamente insopportabile, l’ingiustizia per eccellenza. Non è come quando vieni colpito da un cancro, da un terremoto, da uno tsunami, non è una tegola caduta dal cielo, qui c’è una totale e olistica responsabilità politica. Qui ci sono i nomi e cognomi di chi ha costretto milioni di persone a non avere diritto alla vita. Ma perché tutto questo non ci indigna più?

Se le banche ci vendono prodotti solo per ripulirsi da crediti deteriorati, se le cooperative non versano i contributi in linea con gli stipendi, se le riforme, come nel caso dell’INPS vengono fatte solo per salvare casse e faccia rubando i contributi versati, se gli ospedali chiudono o piangono posti letto perché si è rubato. Ci saranno o no le firme di chi ha voluto tutto questo?

Ottimismo? Sperare in una vita che non ci vedrà più in vita?

Questo chiede il governo Renzi e le storie di disagio, di fame, di dolore, non hanno alcun valore, non muovono a nessuna umana comprensione. Come se non li riguardasse, come se non ne fossero corresponsabili.

«Renzi ha istituzionalizzato il problema, garantendo in questo modo l’impunità dei responsabili».

I cittadini dovevano leggere per bene i contratti, dovevano approfondire, ma resta il fatto che sono stati truffati, derubati con estrema cattiveria e non possiamo non chiamare in causa Bankitalia e quindi il governo. Quindi abbiamo già una lista di responsabili. (www.federcontribuentinazionale.it )

 

  Ufficio Stampa Federcontribuenti
          (16/12/2015)

 

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