Pensioni, una continua persecuzione, umiliazione

Pensioni, anni di lavoro, di sacrifici, e dalla politica ancora umiliazioni. I diritti acquisiti valgono per tutti, non solo per i politici, tanto più per chi ha lavorato davvero. Vergognatevi! Abbiate il coraggio e il dovere di eliminare i veri privilegi.
di Michele Luongo 

Pensioni, una continua persecuzione, umiliazione Pensioni, probabilmente, abbiamo una rappresentanza politica che da venticinque anni non è in grado di rappresentare i lavoratori, e che da 25 anni non fa altro che umiliare i lavoratori e i pensionati italiani.

Non c’è governo che dal 1992 non fa altro che parlare delle pensioni e dei pensionati, mortificando ed umiliando chi per anni e anni ha lavorato con sacrifici e dedizione. Pensioni, pensioni, pensioni, quasi un’ossessione di chi governa, al punto che per ogni pensionato sta diventando una malattia, uno stress da governo.

Una continua pressione sul sistema pensionistico che dal 1992 con la riforma Amato, seguita da quella di Dini, ed ancora quella di Prodi, e di Berlusconi, e di Maroni, Padoa Schioppa, Sacconi e non ultima la Monti – Fornero, è divenuta una vera persecuzione che ha umiliato e sta umiliando tutti i lavoratori e i pensionati italiani.

Non si può che dedurre altro, alla luce dei fatti, da quei politici, partiti, governi che da oltre venticinque anni sono incapaci, di governare, di amministrare, e invece di rappresentare il popolo, questi lo perseguitano, ed è evidente che qualcosa si è distolto.  E non può essere diversamente considerando che i politici, hanno e fanno quadrato a conservare i loro privilegi come diritti acquisiti. E quelli di milioni di persone che hanno lavorato cosa sono. Vergogna!

E adesso ci risiamo anche con il governo Lega e M5S, ancora con le pensioni (soprattutto del M5S ), si vuole fare passare che serve per toccare le pensioni d’oro. Scusate e le pensioni d’oro sarebbero quelle da 5000 euro al mese? Cerchiamo di non essere ridicoli e smettiamola di prendere in giro gli italiani.

Una tale iniziativa-manovra non serve in pratica a nulla, se non a racimolare, ad essere positivi, secondo alcuni studi, un 300-500 milioni, e come al solito senza colpire poi il vero obiettivo. Perché il problema non è quando prende un operaio o un manager, se questo ha onestamente lavorato, fosse 1000 o 100.000 euro al mese, è giusto che le prenda, e uno Stato vero ha il dovere di garantire l’esito di quel lavoro.

Cosa diverse, invece, sono le “pensioni d’oro”, cari politici che evitate di parlare e di affrontare, sono quelle dei privilegi, che voi ben vi guardate di eliminare raggirando continuamente il popolo italiano. Quelle due tre quattro cinque pensioni per incarichi diversi, e quelle dei politici (una vita, poverini, a fare il politico) e in più delle pensioni per lavori che forse non sanno più nemmeno dove si trovi la sede. Di quelle enormi indennità per le tante autorità o liquidazioni di quei manager che hanno pure affossato il fior fiore di aziende pubbliche. E poi si potrebbe proseguire con l’interminabile elenco dei privilegi, allora sì, altro che 500 milioni si recupererebbero.

Abbiate almeno la cortesia di smetterla di perseguire i pensionati italiani che già hanno uno dei sistemi pensionistici più sacrificati, e si guardi davvero dove bisogna guardare e tagliare, che la puzza dei privilegi e dei malgoverni è divenuta insopportabile.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (31/01/2018)

 

 

 

 

 

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