Riforme, ma non dovevano abolire il Senato

Riforme, ma non dovevano abolire il Senato, non era questa la volontà dei cittadini? Sarà nuova camera con consiglieri regionali e sindaci. Il Popolo è raggirato e i politici lo rappresentano sempre meno.  
di Michele Luongo

politici

Riforme. Viviamo in un Paese l’Italia che probabilmente è o sarà oggetto di studio nelle migliori università del mondo. Un intreccio di filosofia politica con radici monarchiche e poteri temporali che in un’ubriacatura secolare hanno forgiato nel finire del ventesimo secolo ed  inizio del terzo millennio la dottrina della Casta: raggirare il popolo.

Più trent’anni di spazzatura politica, rinnovando di anno in anno promesse, attese, speranze con un solo evidente risultato la Casta ha accresciuto il proprio potere e incrementato i propri privilegi. Senza alcun rispetto della “vera democrazia” non dà conto e trasparenza dei finanziamenti ricevuti, eppure ( i partiti ) hanno capitali pari a vere aziende industriali, ma è talmente ingorda che con i soldi dei cittadini si permette di fare acquisti per sfizi e piaceri personali, senza alcuna vergogna e con la faccia tosta di continuare a sedere su quelle poltrone.

Una crisi che perdura da più di cinque anni ed in tal nome sono state fatte impressionanti manovre finanziare, con maggiore tassazione sui cittadini, tre governi non eletti, compromessi politici, unici, per innalzare il vessillo delle riforme. Riforme che sono acclamate da ogni dove, addirittura un  presidente della repubblica nominava saggi su saggi;  ti aspetti chissà quali epocali cambianti, invece, nulla di nuovo le solite oscure manovre e le riforme istituzionali, quelle vere, concrete, rimangono un miraggio o in qualche cassetto in attesa di altro tempo.

Non ultima la riforma del Senato, una discussione infinita ( grandi interessi, i loro, in gioco ) con il solo fine di sistemare gli accontentini, perché la Casta ( brava) ha spostato il baricentro della discussione pubblica e politica. Si, cari signori, siamo tutti ubriachi per non dire altro, perché il Popolo Italiano aveva votato l’abrogazione, l’abolizione del Senato della Repubblica, con l’ 82,70% pari a 28 milioni di voti su 36 milioni di votanti. Quindi, la riforma nel rispetto del popolo era semplicemente quella dell’abolizione, punto.

Ebbene ci vendono fumo, tolgono da una parte e creano un’altra camera con i Consiglieri Regionali e con i Sindaci, nemmeno eletti, saranno ripartiti tra le Regioni sulla base del loro peso demografico. E poi guarda guarda riceveranno anche l’immunità. 

Infine solo una piccola postilla, ricordate l’abolizione delle Province? Quasi dimenticata, il carrozzone è troppo grande, troppo comodo per ingrassare le tasche elettorali. Eppure è una riforma a costo zero per i cittadini, l’abolizione delle Province non comporta nulla, solo l’eliminazione del carrozzone dei politici. Difatti ogni provincia è sede di Prefettura e queste sono sempre state organizzate per settori d’interesse provinciale.

Riforme. Resto convinto che solo mettendo mano alla Costituzione con un’Assemblea Costituente si possa per davvero riformare lo Stato italiano. Oramai il Popolo, metafora di un potere, è continuamente umiliato e raggirato. Un’ultima speranza in un vecchio detto:  “Non tirare troppo la corda… perché prima o poi si spezza”. E se quel Popolo si svegliasse davvero…

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (18/08/2015)

 

 

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