I sorsi dell’Amarone

Sorseggiando l’Amarone tra Arte Cultura e Territorio. Sorsi d’Autore grandi incontri, grande pubblico nelle splendide Ville Venete, con calici di vino e prodotti d’eccellenza.
di Michele Luongo

I sorsi dell’AmaroneFumane (VR) – “Sorsi d’Autore”, è la bellissima iniziativa della Fondazione Aida , che svolge la propria attività direttamente sul territorio, valorizzando, educando, condividendo e promuovendo l’eccellenza vitivinicola, agroalimentare, turistica, storica e paesaggistica del territorio Veneto.
Arte Cultura Territorio e Vino, questo è il filo conduttore che ha visto la 15esima edizione di Sorsi d’Autore, fare tappa presso Ville Venete, come Villa Dei Cedri a Valdobbiadene, Villa Venier a Mira, Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, Villa Cordellina a Montecchio Maggiore, Villa Badoer a Fratta Polesine, e la serata conclusiva a Villa Della Torre a Fumane. Splendide dimore che hanno fatto da cornice a incontri con noti personaggi, duranti i quali il pubblico ha potuto visitare le ville, seguire, di volta in volta, degustazione di vini con sommelier dell’ASI, per importanti aziende sponsor della manifestazione.
A Fumane, nella splendida Villa Delle Torre, sede di rappresentanza dell’Azienda Allegrini, famosa per il suo vino, l’Amarone, con il vice presidente dell’AIS Veneto, Marco Adelgheri, abbiamo partecipato a una interessante degustazione dei vini: Valpolicella Classico DOC 2013, La Grola IGT V.re 2011, e Amarone Classico DOCG, 2010 firmati, naturalmente, Allegrini.
Il Valpolicella Classico DOC 2013, rosso, trasparente, un vino base di bella prospettiva, fresco, pulito, ottimo l’abbinamento con il formaggio fresco Asiago DOP.
La Grola IGT V.re, 2011, rosso, intenso, elegante, sentori di frutta macerata, morbido e di struttura, sul finale una piacevole nota di amaro nobile, equilibrato. La Grola è uno dei migliori vitigni, sulle colline veronesi, che dà i migliori vini della Valpolicella. Ottimo abbinamento con il formaggio Asiago DOP, 15 mesi di stagionatura.
Con l’ultimo vino l’Amarone Classico DOCG, 2010, rosso, molto intenso, frutta macerata, note di spezie, cannella, rotondo, pieno ed equilibrato, persistente. Eccellente l’abbinamento al formaggio Asiago DOP, 4 anni di stagionatura, il sapore ha il racconto della storia e il sorso di vino non ha più tempo.
Terminata la degustazione Giancarlo Mastella, ci ha fatto da guida alla Villa Della Torre, una bellezza architettonica del Cinquecento voluta da Giulio della Torre; il progetto firmato da Giulio Romano, l’autore di Palazzo Te a Mantova, da Michele Sanmicheli, Bartolomeo Ridolfi e lo stesso Giulio Della Torre. Una piacevole escursione storica che la bravura di Giancarlo Mastella, tra sacro e profano, ha saputo coinvolgere e interessare il pubblico.
Su tutto, sicuramente i Camini come bocche di mostri o scherzi con animali ed angeli, di straordinaria fattura, e originalissimi, forse, unici come collocazione.
Fumane Allegrini teleseluongo La serata, presso il Centro Appassimento Uve Amarone, proseguiva sul palco, semplice ma bellissima la scenografia di cassette per le uve, con un interessante e divertentissimo Talk Show con Dario Vergassola, Luca Telese, moderatore, e Marilisa Allegrini, titolare dell’Azienda Allegrini. Naturalmente al centro dello spettacolo il vino, sua maestà l’Amarone.
Vergassola, con le sue battute a cascate, e curiosità prese dai titoli dei giornali, strappava facili risate ( Ma nulla di nuovo). Telese, molto bravo, percorreva le tappe della manifestazione “Sorsi d’Autore”, bella la sua battuta su Vittorio Feltri all’incontro a Villa Contarini: “ Vittorio, la differenza tra me e te, è che tu questa Villa la puoi comprare, io la posso visitare”. E’ ancora bravo Telese, a far trasmettere alla Lady Allegrini, tutto il significato dell’Amarone. Allegrini ricorda l’associazione delle famiglie dell’Amarone ( 11 aziende) , che dal 2009 si sono associate per tutelare e promuovere la qualità dell’Amarone, augurandosi che un domani sia la strada da percorrere per tutte le aziende della Valpolicella. E sulle facili battute di Vergassola, Allegrini, ribatteva, “ Il vino è una cosa seria, è rispetto, è passione, è fatica”. E sulla domanda di Telese, l’Amarone e il sesso? Allegrini, rispondeva: “Si, l’amarone è amore e passione”, Intensi e lunghi applausi, ma la serata non è ancora finita, lascia lo spazio allo spettacolo teatrale: L’Arte dell’Amarone” regia di Raffaele Latagliata, con Andrea Bellacicco, Jacopo Pagliari, Annalisa Morsella, co-produzione Fondazione Aida e Amarone Families. Un breve percorso storico del vino, con frammenti musicali anni cinquanta, giungendo all’arte dell’Amarone, ma nonostante la buona presenza scenica degli attori, lo spettacolo non prende, non catalizza il pubblico, come se mancasse qualche scintilla, quel brio, quei profumi che pure la storia del vino né ricca. Invece l’Amarone c’è ed è ben presente, si sente il profumo, lo si sorseggia a fine spettacolo per un ultimo momento.

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (29/07/2014)

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