Ristorazione parigina con i vini di Corte Sant’Alda

I Vini di Corte Sant’Alda conquistano Parigi. Grandi nomi della ristorazione parigina hanno scelto i vini biodinamici, tutti i vini sono certificati Demeter, di Marinella Camerani.
Redazione

 

Ristorazione parigina con i vini di Corte Sant’Alda I Vini di Corte Sant’Alda conquistano Parigi . “Tutto ha avuto inizio a seguito di un incontro fortunato con Marc Tonazzo del ristorante parigino I Golosi, un’istituzione pluriventennale della ristorazione italiana tradizionale a Parigi”, dichiara Marinella Camerani, vulcanica vigneronne della Valpolicella e proprietaria dell’azienda agricola Corte Sant’Alda (Valmezzane di Sotto, VR), i cui vini biodinamici sono stati recentemente inclusi nella carte des vins di rinomati ristoranti della Ville Lumière.

Oltre trent’anni di attività, fatti di passione e dedizione, hanno permesso a una piccola realtà della Valpolicella – una “Grande Famiglia”, come ama definirla Marinella – specializzata nella produzione di vini esclusivamente DOC (Soave, Valpolicella, Valpolicella Superiore, Valpolicella Ripasso Superiore, Amarone, Recioto), di diventare un nome affermato e qualitativamente riconosciuto a livello internazionale. La costante ricerca della qualità, in vigna e in cantina, il rapporto con il territorio e la natura, che si traduce nella scelta di coltivare con il metodo biologico-dinamico (tutti i vini sono certificati Demeter) e i risultati che ne derivano, non potevano passare inosservati in terra francese, produttrice storica di alcuni dei vini più pregiati e apprezzati al mondo.

Oltre al ristorante Ciasa Mia – dove da tempo i proprietari Samuel Mocci e Francesca Bortolotti propongono in carta l’Amarone della Valpolicella di Corte Sant’Alda – nomi come Le Chateaubriand di Iñaki Aizpitarte (selezione dei vini a cura di Julien Barbier), il Caffè Stern – tipico caffè all’italiana aperto dai fratelli Alajmo in collaborazione con l’imprenditore parigino David Lanher (selezione dei vini a cura dei sommelier Martina Fusi e Ivan Guarino e di Giovanni Alajmo), il ristorante Passerini (selezione dei vini a cura della sommelier Cécile Macé) e, ultimo ma non meno importante, Il Carpaccio – Le Royal Monceu, con il sommelier Marcantonio Sassi, hanno dunque scelto di servire in sala la Valpolicella autentica, genuina e di qualità, quella declinata nei vini di Corte Sant’Alda.

La storia dell’azienda inizia nel 1986, quando gli ettari vitati erano quattro e dove l’unica forma d’impianto conosciuta era una pergola intercalata da ciliegi che erano parte della struttura di palificazioni del vigneto. Gli olivi piantati su argini e alcuni piccoli fazzoletti di terra contribuivano al bilancio produttivo della tipica casa rurale del tempo. Armata di buona volontà, e anche di un po’ d’incoscienza, Marinella Camerani – che ha ereditato dal padre il gusto del fare impresa ma pensa a qualcosa di assolutamente unico che rispecchi il suo carattere e i suoi valori – ha dato il via alla sua piccola rivoluzione con l’impianto del primo guyot, abbracciando totalmente e senza compromessi esigenze qualitative all’avanguardia a discapito della quantità di produzione.

La svolta viene nel 2002, a seguito dell’incontro con il Nicolas Joly a Milano, in occasione di un convegno sulla Biodinamica, prima conferenza in Italia: si è aperto così per Marinella Camerani e il suo staff un mondo nuovo fatto di persone, sentimenti, di piccoli dettagli e di tutti i sensi. Da questo momento Marinella Camerani ha iniziato a intessere le trame di un arazzo, che sarebbe diventato il simbolo della sua azienda.   ( www.cortesantalda.it  )

 

    Redazione
 (24/10/217)

 

 

ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini