Veneto migliore gigantografia di Vinitaly

Vinitaly è un grande evento del business del vino, una vetrina internazionale le aziende, i produttori vi partecipano curando ogni dettaglio. L’immagine esterna tra le gigantografie dei padiglioni il riconoscimento al Veneto.

di Michele Luongo

Veneto migliore gigantografia di Vinitaly
Esterno Padiglione Veneto

Veneto migliore gigantografia a Vinitaly 2017. La fiera del vino con la 51^Edizione si consacra sulla scena internazionale, di anno in anno un crescente numero di operatori esteri dagli Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Cina, Russia, dal Nord Europa al Sud America, 4.270 aziende espositrici da 30 paesi, più di 128mila presenze da 142 nazioni, numeri che non lasciano spazio a commenti se non quello per un plauso a tutto lo staff di Veronafiere.

Importanti scelte organizzative e investimenti hanno permesso di rendere fruibile nel modo migliore il sistema fiera, e di viverla appieno nei dodici padiglioni, come con le aree Palaexpo, ViniInternational, Sol&Agrifood, Enolitech, la GDO Bayers Club, il Centro Congressi Europa, la Sala Stampa, Vinitaly Tasting, VinitalyBio e ViViT, un’enorme complessità che richiede solo un’alta professionalità.

Vinitaly è un grande evento del business del vino, una vetrina internazionale unica, le aziende, i produttori e tutto il mondo che vi ruota intorno vi partecipano curando ogni dettaglio. Di anno in anno abbiamo assistito a un incremento dell’appeal dei padiglioni, degli stand, la cui linea di qualità ha uno standard decisamente ottimale, rendendo sempre più interessante l’aspetto del design quale linguaggio di comunicazione visiva immediata.

Per l’immagine esterna tra le gigantografie dei padiglioni a Vinitaly2017, il riconoscimento va certamente al Veneto, per la sua vivacità dei colori, una bellezza immediata. “ Tra la terra e il Cielo” è la frase che sintetizza la gigantografia, difatti l’impatto visivo è istantaneo: vigneti, colline, mare, arte, un insieme che racconta il sunto di una regione che bene s’intona con la presenza in fiera. Piace anche la gigantografia del padiglione Lazio, quasi gli stessi vivaci colori ma con meno respiro e meno luce. Bene quello dell’Emilia Romagna che ha scelto la linearità del bianco con tanti calici di vino. Naturalmente il giudizio è del tutto personale.

Come dicevamo nei padiglioni gli stand hanno raggiunto un ottimo standard di qualità. Il bello, il piacere, è dato anzitutto dal sentirsi a proprio agio in un ambiente, è questo riduce le distanze, avvicina, incuriosisce, attrae, per cui la cura del design di uno stand assume notevole importanza comunicativa che impegna nelle nuove ricerche i progettisti.

Nei giorni di Vinitaly tra gli stand, quest’anno non abbiamo trovato la particolarità, la chicca, ci piace per la sua bella linea bianca, un elegante e raffinato salotto, soprattutto funzionale, lo stand della Gancia, l’area Multimediale dello Stand Villa Sandi, la linearità dello stand di Cantele e quello di Umani Ronchi, un invito ad entrare, e Fontanafredda con le bottiglie incorniciate come una galleria d’arte.

Ottimi gli interni dei padiglioni Toscana, Puglia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e il Trentino che hanno fatto emergere un insieme di assoluta qualità visiva, funzionale e comunicativo. Poi la Lombardia ma è sempre la stessa, la Campania che ha rovinato tutto con le illuminazioni riducendo a una festa di paese. Intenso e lineare quello della Puglia, e le altre regioni scalpitano mettendo in luce grandi passi avanti.

Migliore gigantografia di Vinitaly 2017 al Veneto, che raggiunge un’immediata visibilità valorizzando il proprio messaggio, questa è arte della comunicazione che sempre più utilizza anche l’effetto design nelle strategie aziendali.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (19/04/2017)

 

 

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