Vinitaly, senza confini

Vinitaly senza confini. Vinitaly oggi, domani, una grande kermesse, contatti e occasioni di business provenienti dall’Europa dalla Russia, dalla Cina . 
di Michele Luongo 

vinitaly-2013Vinitaly senza confini. L’Italia è uno dei maggiore produttore di vino al mondo  e Vinitaly non poteva essere di meno, una grande fiera, un eccellente salotto internazionale, 4.200 espositori provenienti da 20 Paesi, 150.000 visitatori,  una grande kermesse che considerato il particolare periodo di crisi, ha superato ogni più rosea aspettativa. Visitatori e operatori stranieri ( quasi normale sentire parlare altre lingue in fiera), quindi, contatti e occasioni di business provenienti dall’Europa dalla Russia, dalla Cina, che hanno molto apprezzato Vinitaly.

Vinitaly si è presentata nei migliori dei modi, un’ottima organizzazione che ha saputo accogliere con professionalità e dedizione la fiumana dei visitatori che da domenica sette a mercoledì dieci aprile ha invaso il quartiere fieristico.

Padiglioni con gigantografie d’ingresso accattivanti invitavano alla visita, alla degustazione, alla scoperta dell’antico nettare, come quello del Veneto con immagini d’arte  dentro calici o come quello del Trentino con  vigneti e monti o della Sicilia, a dire il vero poco convincente, con tanto mare senza riferimento a vigne-vino.

Restando nell’ambito dell’allestimento dei padiglioni, a nostro avviso, quello del Veneto  come pure quello del Friuli Venezia Giulia – Alto Adige,  del Trentino e della Toscana mostrano superiore livello di presentazione. Conferme per quello della Sicilia e Piemonte, un notevole miglioramento per quello della Campania. Mentre quella della Lombardia seppure di qualità, con striscioni Franciacorta e Oltrepo’ Pavese, mostrano segni di stanchezza , necessita un nuovo look. Mentre nell’area- stand della Calabria, terra ricca, ma impoverita, c’imbattiamo nell’ennesime chiacchiere della politica, ma quando la smettano di ascoltare e pretendere fatti?

Interessante e indovinata l’unione per Sol&Agrifood, rassegna  internazionale dell’agroalimentare di qualità che merita un articolo  a parte.

In fiera alla scoperta dei buoni vini abbiamo degustato  un ottimo rosso “RODOS” , I.G.T , anno 2008, un Cabernet Sauvignon in purezza , lascia, a lungo, uno straordinario riflesso di ampio profumo nella bocca. Azienda Campo del Monte  (Eredi  Benito Mantellini  – Terranuova Bracciolini (AR) –  

Un magnifico “AMARONE della valpolicella Classico D.O.C  2009 “ vino appositamente prodotto per festeggiare il Centenario del festival Lirico di Verona – 2013-  della Casa Vinicola Sartori , 37024  S.Maria – Negrar in Valpolicella (VR) . 

Un ottimo rosso, versatile   “NIPOZZANO Riserva, Chianti Rufìna D.O.C.G “ dell’azienda Marchesi Dè Frescobaldi – 50125 Firenze. 
Un buon rosso di struttura, ma morbido “1915 DONNICI D.O.C, vino autoctono, dell’azienda Cantine Spadafora -Mangone (Cosenza). 
Un sorprendente  spumante con armoniosi profumi “ABATE NERO”,   metodo classico Trento DOC “, dell’azienda Abate Nero – 380121 Trento .
Un aromatico bianco “FALERNO DEL MASSICO D.O.C” dell’azienda Villa Matilde, Cellole (Caserta).  
Una incantevole dolcezza la  “Malvasia  delle Lipari D.O.C Passito”, 2010, dell’azienda Fenech , Malfa – isola di Salina- Eolie (Messina).

Infine non possiamo non segnalare la degustazione di particolari distillati, una serie di  dieci “Mignon Amarcod line” edizione limitata, buonissimi, da  Amami a Dannata, da Bambola a Vanitosa da Margot a Regina , da Proibita a Cordiale, da Narcisio a Latte di suocera,  una  vera collezione. Per l’occasione le stesse sono divenute parte integrante di dieci quadri dell’artista Marco Stringaro. Dell’azienda Distilleria Zanin – Zugliano (Vicenza).

Vinitaly è mercato, promozione, studio, laboratorio, incontri, un palcoscenico mondiale, che si rinnova anno dopo anno, ma è anche la consapevolezza che  a  fronte di una forte crescita di export del vino italiano, in particolar  modo negli Stati Uniti, si ha avuto un calo del consumo di vino in Italia. Si dirà che gli italiani bevono  meno o semplicemente bevono meglio, ma sia per l’export che per il consumo interno ricopre un ruolo importante la grande distribuzione, circa il 65% degli acquisti avviene nei supermercati, qui sarà importante puntare sulla qualità e considerare, quindi,  la presenza di un sommelier  nell’area enoteca del supermercato. Riteniamo che sia indispensabile valorizzare la qualità dei prodotti italiani, attraverso la scoperta e la conoscenza delle tipicità.

Ma come in tutti i settori della produzione italiana è assolutamente necessario, oramai lo gridano anche le pietre, ridurre, se non eliminare, una burocrazia che soffoca, che devia, che ostacola ogni crescita.

Vinitaly oggi, domani, già in corsa per un accordo con l’Expo Milano 2015, nell’ambito di un piano di promozione e valorizzazione dell’eccellenza vinicola italiana. Vinitaly insegna, fare sistema vuol dire sapere guardare lontano.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (12/04/2013)

 

 

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