Analisi ener2crowd, costi energetici per le PMI

Bilancio amaro per il debito pubblico italiano che chiude a +160 miliardi di euro nel 2020, mentre a causa dei costi energetici le PMI accusano una perdita di fatturato pari al 76% della spesa energetica. A metterlo in evidenza è ener2crowd, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.
Redazione 

Analisi ener2crowd, costi energetici per le PMINell’anno sconvolto dalla pandemia da Coronavirus, i conti pubblici soffrono particolarmente, mettendo in evidenza numeri record (+160 miliardi di euro). Covid-19 è costato mediamente agli italiani 5.420 euro a testa mentre sul fronte delle aziende i costi dei vettori energetici sono ormai diventati insostenibili.

L’emergenza sanitaria nel 2020 è costata agli italiani 2.370 euro di minore PIL pro capite e 3.050 euro di maggior debito pubblico (che chiude l’anno con un bilancio di +160 miliardi di euro), in totale 5.420 euro a testa.

Ma nel 2021 il costo dell’emergenza Covid-19 salirà ancora di altri 2.400 euro pro capite, per un totale di 7.820 euro a testa. Ed anche il debito pubblico aumenterà sensibilmente. Mentre, nel frattempo, i costi dei vettori energetici diventano insostenibili.

A pagare maggiormente lo scotto sono le piccole e medie imprese, con una perdita di fatturato pari al 76% della propria spesa energetica ed una perdita di valore aggiunto pari al 36% della stessa. A metterlo in evidenza è Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.

«Nelle grandi industrie la perdita di fatturato varia invece tra il 6% ed il 26% della spesa energetica» sottolinea Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, scelto da Forbes come uno dei 30 talenti globali under-30 del 2020.

Partendo dallo studio dell’ultimo rapporto disponibile dell’Enea sui dati pervenuti dalle diagnosi energetiche obbligatorie (Rapporto Annuale Efficienza Energetica 2019), Ener2Crowd.com è riuscita —in collaborazione con il GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa green— a calcolare questo “gap di competitività”.

«L’elaborazione è stata fatta tenendo contro della bolletta energetica e dei dati di consumo nazionali. Così è stato possibile calcolare che ogni 1.000 euro investiti in soluzioni di riduzione dei consumi oppure in efficientamento energetico è in grado di generare un risparmio diretto di costi energetici di 370 euro l’anno» ribadisce Giorgio Mottironi, co-fondatore di Ener2Crowd.com nonché chief analyst del GreenVestingForum.it.

Insomma l’investimento si ripaga da solo in meno di 3 anni. Ma, proprio come —su un altro livello, quello dei privati— accade per il Superbonus 110%, non tutte le aziende hanno saputo cogliere questa opportunità.

La perdita totale, calcolata da Ener2Crowd.com in collaborazione con il GreenVestingForum.it, è di 27 miliardi di euro annui, pari all’1% del fatturato totale delle imprese italiane, di cui ben 21 miliardi di euro nel segmento delle piccole e medie imprese.

«Per recuperare l’extra-costo energetico del sistema imprese italiano ci vorrebbero ora 25 miliardi di euro di investimenti, un ammontare che porterebbe a generare una crescita di valore aggiunto complessivo di 16 miliardi di euro» spiega Giorgio Mottironi.

In altri termini si tratterebbe di raddoppiare l’attuale volume di investimenti nel comparto energetico ed aumentare di circa 25 volte quelli nel campo dell’efficienza energetica.

«È un grande sforzo che oggi però può beneficiare di nuovi strumenti di diretto coinvolgimento della ricchezza privata, quella attenta al futuro del nostro pianeta ed interessata a rendimenti superiori a quelli della finanza tradizionale: Ener2Crowd è stata creata proprio per questo motivo, per coinvolgere in modo democratico le persone, vere protagoniste della transizione energetica» sostiene Niccolò Sovico.

Secondo il ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, le soluzioni per ridurre i costi energetici a disposizione delle imprese sono molteplici, a partire dalla generazione da fonti rinnovabili —in grado di produrre (anche tenendo presente del costo degli impianti) risparmi per almeno il 20% sui costi di natura elettrica delle piccole e medie imprese— passando per gli interventi di “retrofitting” o “renewal” degli impianti di produzione —con un ritorno sugli investimenti pari al 25% annuo— fino ad arrivare a soluzioni di efficienza gestionale, quali ad esempio la dotazione di un software di monitoraggio e gestione automatica delle utenze in base alla necessità d’uso, implementando il quale si riesce ad ottenere un ulteriore 5% di risparmio sui costi energetici totali.   https://www.ener2crowd.com    –  www.aj-com.net

 

    Redazione
 (09/03/2021)

 

 

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