Matteo Lunelli presidente di Altagamma

Con Matteo Lunelli presidente, Fondazione Altagamma guarda all’Asia, ai Millennials e alla sostenibilità per promuovere le eccellenze italiane
Redazione  

Matteo Lunelli presidente di Altagamma
Matteo Lunelli

Il suo incarico di presidente di Altagamma partirà dal prossimo gennaio, ma Lunelli, ceo delle “bollicine” Ferrari, è già proiettato sul piano del suo mandato triennale, basato su tre assi portanti: internazionalità, sostenibilità e contemporaneità.

Strategie condivise tra i 110 brand italiani del lusso membri della Fondazione, pronti a collaborare per proteggere e promuovere le eccellenze italiane nel mondo.

Difficile, però, per il futuro presidente immaginare uno scenario macroeconomico più incerto per il suo insediamento fra tensioni Usa-Cina, tumulti di Hong Kong, Brexit e un’Italia che cresce con numeri da prefisso telefonico.

«Ma la buona notizia – afferma l’imprenditore, che ha presentato oggi a Milano progetti e squadra – è che il settore dei beni di lusso continua a crescere a livello internazionale e l’Italia gioca un ruolo da protagonista, con una quota di circa 115 miliardi di euro, il 9% del totale mondiale».

 «L’alto di gamma potrà continuare a essere una locomotiva per il nostro Paese su un mercato che chiede valori autentici – ha proseguito – tuttavia il contesto impone alle aziende Altagamma di saper intercettare il consumatore del futuro, Millennials, ma anche le generazioni Y e Z, tendenzialmente asiatico, digitale, attento ai valori del marchio e sensibile ai temi ambientali».

Come? Attraverso le attività della Fondazione che spingono sull’internazionalità, con l’ampliamento del network di relazioni tra imprenditori e manager dei principali mercati attraverso gli Altagamma Club e gli Altagamma International Honorary Members; nonché la promozione di un turismo del lusso, con vantaggi a ricaduta su tutti gli altri settori; la sostenibilità, affiancando i soci in programmi di trasformazione verso modelli virtuosi dal punto di vista ambientale e sociale; la contemporaneità, con analisi e ricerca delle tendenze future, sfruttando in particolare i canali di comunicazione digitale.

Proseguono anche le attività di studio e ricerche, le relazioni istituzionali a livello europeo, tramite la European Cultural and Creative Industries Alliance-Eccia, e l’impegno verso il capitale umano, con il progetto “I Talenti del Fare”, legato al sostegno delle professioni manifatturiere e il “Premio Giovani Imprese”.

Al fianco di Matteo Lunelli, che succede ad Andrea Illy, troviamo, tra conferme e nuove nomine, sette vicepresidenti, uno per ciascun settore di Altagamma: Claudio Luti (design/Kartell), Lamberto Tacoli (nautica/Perini Navi), Paolo Zegna (moda/Ermenegildo Zegna), Sabina Belli (gioielleria/Pomellato), Stefano Domenicali (automotive/Lamborghini), Giovanni Geddes da Filicaja (alimentare/Gruppo Frescobaldi), Aldo Melpignano (ospitalità/San Domenico Hotels). Introdotte anche due vicepresidenze trasversali, conferite a Dario Rinero (internazionalizzazione/Poltrona Frau) e a Laudomia Pucci (talenti e capitale umano/Emilio Pucci).

Più un consiglio composto da 19 membri e tre revisori dei conti. Con loro gli invitati permanenti al consiglio di amministrazione: il presidente fondatore Santo Versace, il presidente onorario Leonardo Ferragamo e il past president Andrea Illy.   (  M.B. –  https://www.fashionmagazine.it  )

 

    Redazione
 (16/12/2019)

 

 

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