Davide Giacalone, uomini, scenari di storia

Davide Giacalone, uomini, scenari di storia. Privacy, dovrebbe essere per tutti, ma, nella realtà non tutela proprio nessuno.  
di Michele Luongo 

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Davide Giacalone

Davide Giacalone,  è autore di numerosi articoli e studi , firma del quotidiano Libero e L’Opinione. Dal luglio1981 al novembre 1982 è stato Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio dei Ministri. Dal 1987 all’aprile 1991 è stato consigliere del Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni. Incontriamo il dr. Giacalone per  rivolgergli alcune domande su fatti e avvenimenti della nostra società .

Il cammino di un popolo è legato alla sua espressione di libertà, ma oggi si ha la consapevolezza del valore libertà ?
Si tende, spesso, sottovalutare ciò di cui già si dispone, a dar per scontate le cose che esistono. Viviamo in una grande libertà, sconosciuta in altre parti del mondo ed anche nel nostro, in epoche passate, eppure sono in troppi a far cattivo uso, o nessun uso di questa libertà. Che, non dimentichiamolo, deve sempre accompagnarsi alla responsabilità.

Troppo spesso si sente parlare di crisi della società, di giovani allo sbaraglio, di assenza dei valori, secondo lei è una realtà, una situazione di comodo, o il risultato di una  cattiva gestione del bene comune ?
Così come per la libertà, si tende a sprecare anche il benessere, che è tanto. Molto di quel che “abbiamo” non dipende da ciò che facciamo, ma da quel che è stato fatto. Prendete le ricchezze familiari: rimangono mediamente alte, anche se i redditi diminuiscono. In altre parole: in molti settori si vive di rendita.
Questo manomette il senso della realtà, inquina la capacità di comprendere. Per giunta viviamo in una società piuttosto immobile, dove gli ascensori sociali si sono fermati. Il merito non viene premiato, come dovrebbe, il demerito non è sanzionato, come sarebbe giusto. Così molti giovani sono spinti a credere che quel che hanno gli è dovuto, che il loro modello di vita è un diritto di nascita. Non è così, naturalmente, e se non sapranno tirar fuori la grinta per competere, se passeranno nel gozzoviglio il tempo che loro coetanei passano, altrove, nello studio e nel lavoro, la pagheranno. E sarà dura.

Cavour, de Gasperi, gli uomini guida di ieri e oggi ?
Come spesso capita, i grandi uomini li sceglie la storia. Non dimentichiamoci che lo stesso de Gasperi fu defenestrato dal suo partito.
L’Italia di oggi non ha meno grandi protagonisti, ha meno grandi idee, meno ambiziose speranze. Non è il Tizio od il Caio che possono fare a differenza, ma la capacità di un popolo di entusiasmarsi più con il futuro che consolarsi con il passato.

La mancanza della certezza della pena e del rispetto delle regole, da anni genera insicurezza nei cittadini , è mai possibile che non si riesce a dare una risposta immediata ?
Purtroppo è possibile, ed è quel che accade. L’errore sta nel concentrarsi sulla pena. Non è quella che manca, ma il processo. La massima incertezza risiede nella capacità della giustizia di giungere ad una sentenza, non nel dare corso alla condanna. Siamo il Paese d’Europa con la giustizia peggiore, ed è un guasto enorme, con conseguenze devastanti. Ma di riforme serie non si parla, lasciando che la politica dialoghi con i magistrati, anzi, plaudendo ad un dialogo che si svolge nella putrefazione del diritto.

La mafia, la camorra, la ‘ndrangheta , una realtà delle regioni italiane. Falcone, Borsellino, gli agenti e i cittadini, eroi inutili ?
Isolati, ed in quanto tali eroi. Però, attenti, perché molti di quelli che li osannano da morti li combatterono da vivi. Provo un certo orrore quando vedo ancora, fra i protagonisti della politica, quelli che additarono Falcone quale complice dei potenti ed un maresciallo dei carabinieri quale complice della mafia. Il primo è stato ucciso, al secondo si è lasciata poca alternativa al suicidio. Gli autori dello scempio sono sempre lì. Questo è un serio problema.

Gli scenari di Napoli con l’immondizia hanno fatto il giro del mondo. Un danno inquantificabile . Oggi ancora gente a protestare,  a difendere cosa …
Forse non lo sanno neanche loro. Hanno di che protestare, e si vede, ma non vedo da cosa debbano difendersi se non dall’orribile prospettiva che non cambi niente.
Napoli e la sua tragedia, comunque, è una raffigurazione emblematica di cosa succede quando si smarrisce il senso dell’interesse e del bene collettivo.

Il Ministro Brunetta, sembra che voglia riordinare il pubblico impiego, non crede che sarebbe opportuno incominciare a selezionare prima i dirigenti e funzionari ?
Certo, e mi pare sia nelle sue intenzioni. I lavativi ci sono, nel pubblico come nel privato, ma i volenterosi possono fare poco se a dirigerli c’è un rappresentante della controparte.

La legge sulla privacy è una legge per tutti  o serve a tutelare il “Palazzo” ?
Dovrebbe essere per tutti, ma, nella realtà non tutela proprio nessuno. Che senso ha far firmare montagne di carte, relative alla privacy, per aprire una qualsiasi contratto, e, poi, sbattere sui giornali la foto di chi è accusato di questo o quel reato, o pubblicare montagne di intercettazioni telefoniche? Noi giriamo con il cappello, ma senza mutande.

Dalla politica al giornalismo come mai questa scelta ?
In realtà mi occupo di altro e mi guadagno da vivere lavorando da libero professionista, ma la passione civile non si sopisce, e imbocca le strade disponibili.
Potere esprimere le proprie opinioni, in assoluta libertà, credo sia una gran fortuna.

Cosa le ha lasciato l’esperienza con  Vincenzo Muccioli  a San Patrignano ? Quale consiglio darebbe ai giovani ? 
Mi ha lasciato molto, e penso spesso a Vincenzo. Egli ha dimostrato che ciascuno di noi può fare qualche cosa, senza passare il tempo a lamentarsi per quel che non fanno gli altri.
I giovani devono imparare ad essere artefici della propria vita, facendo i conti anche con le sconfitte, senza farsi gli sconti, senza attribuirne la responsabilità a cose indefinite, come il “sistema” o la “società”.

Il personaggio che le ha lasciato il ricordo più caro?
Ho conosciuto alcuni grandi sognatori, che pur erano persone pratiche e concrete. Il loro sogno rimane.

Chi è Davide Giacalone oggi ?
Uno che non ha mai smesso di credere che un mondo migliore dipende solo da noi.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (07/06/2008)

 

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