Benasayag, Il cervello aumentato, l’uomo diminuito

Il cervello aumentato, l’uomo diminuito. Filosofia e neuroscienze a confronto in un saggio Erickson di Miguel Benasayag.
Redazione

 

Benasayag, Il cervello aumentato, l'uomo diminuitoDa Platone in poi, la tradizione occidentale ha da sempre visto nel cervello la sede del pensiero, un organo con un ruolo del tutto peculiare nella comprensione dei fenomeni umani, che non poteva essere studiato né, tanto meno, modificato.

Benasayag, Il cervello aumentato, l’uomo diminuito. «Chi pensa che da un mondo finito si possa trar fuori una crescita infinita, è uno stupido. O un economista» recita la nota boutade (che poi tanto comica non è; cioè, fa sorridere, sì, ma proprio perché sappiamo tutti quanto sia vera). Lo stesso potrebbe dirsi per il cervello e per le sue capacità: c’è oggi una certa neuroscienza che pretende di vedere all’orizzonte un’estensione pressoché infinita delle facoltà cerebrali dell’uomo, finanche – secondo l’auspicio di certa fantascienza degli ’80 (si pensi a Software di Rucker) – di smaterializzare le potenzialità del pensiero da quelle della materia corporale; dimenticando che “l’orizzonte”, appunto, è quella linea che… si allontana a mano a mano che ci si avvicina a essa.

 Ma ciascuno è libero di credere nell’avvento di ciò che vuole; perché si tratti di scienza, tuttavia, è necessario che l’approccio sia diverso. E l’approccio scientifico alla questione è mirabilmente in azione nell’eccellente studio di Miguel Benasayag – filosofo, biologo e psicanalista di origine argentine che conduce le sue ricerche all’interno di una équipe internazionale di ricerca, a Parigi – dal titolo Il cervello aumentato. L’uomo diminuito (ed. Erickson, 2016), nel quale si spiega, “dati alla mano”, quanto il modello di uomo quale “macchina pensante” (da potenziare a forza di “turbo” da innestare e stimolare qua e là) non solo sia radicalmente falso (e pertanto inapplicabile), ma quanto sia dannoso nello snaturare l’immagine che l’uomo ha di se stesso e delle proprie possibilità reali. Le quali affondano le proprie radici in una realtà e da essa – da cui traggono il proprio nutrimento – non possono venir recise senza pregiudizio. Se il tentativo di portare l’uomo oltre se stesso è destinato ad approdare alla sua disumanizzazione, non si può che biasimarlo: di diritto – in quanto l’idea è in se stessa abietta – e anche di fatto – poiché questa pretesa, nella storia, ha creato non già dei giganti, ma dei mostri. 

Rivolto a tutti, non a un mero pubblico di specialisti, questo di Benasayag è un saggio di straordinaria attualità e importanza, oltre che di grande chiarezza, grazie all’ottima traduzione di Riccardo Mazzeo, che firma anche la Prefazione.  (  https://www.paginatre.it/ )

 

Miguel Benasayag “Il cervello aumentato, l’uomo diminuito”,
Ed. Erickson, 2016, Pag. 200, Euro 16,50, ISBN: 9788859009955

 

    Redazione
 (28/07/2017)

 

 

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