Cos’è la Scapigliatura

Questa casta o classe che sarà meglio detto vero pandemonio del secolp. La qual parola prettamente italiana mi rese abbastanza bene il concetto… popolazione, così diversa dall’altra pei suoi misteri, le sue miserie.
di Cletto Arrighi

 

In tutte le grandi e ricche città del mondo incivilito esiste una certa quantità di individui di ambo i sessi, fra i venti e i trentacinque anni, non più; pieni d’ingegno quasi sempre; più avanzati del loro tempo; indipendenti come l’aquila delle Alpi; pronti al bene quanto al male; irrequieti, travagliati,  .. . turbolenti i quali o per certe contraddizioni terribili fra la loro condizione e il loro stato vale a dire fra ciò che hanno in testa e ciò che hanno in tasca o per certe influenze sociali da cui sono trascinati o anche solo per una certa particolare maniera eccentrica e disordinata di vivere o, infine, per mille altre cause, e mille altri effetti, il cui studio formerà appunto lo scopo e la morale del mio romanzo meritano di essere classificati in una nuova e particolare suddivisione della grande famiglia sociale, come coloro che vi formano una casta sui generis distinta da tutte le altre.

Questa casta o classe che sarà meglio detto vero pandemonio del secolo; personificazione della follia che sta fuori dai manicomi; serbatoio del disordine, della imprevidenza, dello spirito di rivolta e di opposizione a tutti gli ordirti stabiliti: io l’ho chiamata appunto la Scapigliatura. La qual parola prettamente italiana ( vedi tutti i vocabolari) mi rese abbastanza bene il concetto di tal parte di popolazione, così diversa dall’altra pei suoi misteri, le sue miserie, i suoi dolori, le sue speranze, i suoi traviamenti, sconosciuti ai ricchi contenti, ai giovani dabbene, alle fanciulle guardate a vista, alle donne che amano il marito ed agli uomini serii che battono la strada maestra della vita, comoda, ombreggiata, senza emozioni, come senza pericoli.

Come il Mefistofele del  nipote, essa ha dunque due aspetti, la mia Scapigliatura. Da un lato: un profilo più italiano che milanese, pieno di brio, di speranza e di amore; e rappresenta il lato simpatico e forte di questa classe, inconscia della propria potenza, propagatrice delle brillanti utopie, focolare di tutte le idee generose, anima di tutti gli elementi geniali, artistici, poetici, rivoluzionari del proprio paese; che per ogni causa bella, grande, o folle balza d’entusiasmo; che del riso conosce la sfumatura arguta come lo scroscio franco e prolungato; che ha le lagrime d’un fanciullo sul ciglio, e le memorie feconde nel cuore. Dall’altro lato, invece, un volto smunto, solcato, cadaveco; su ciò stanno le impronti delle notti ( …) su cui si adombra il segreto d’un dolore infinito … i sogni tentatori di una felicità inarrivabile e le lagrime di sangue, e le tremende sfiducie, e la finale disperazione.

di Cletto Arrighi

Da “ La Scapigliatura e il 6 febbraio” Mursia, Milano, 1988

 

  Redazione
(11/01/2016)

 

ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini