Nella grotta dell’Arcangelo

Tre giorni con l’Angelo, in visita alla Grotta garganica. Studiosi, ricercatori internazionali per un convegno  sui Santuari Micaelici. Ierofanie e luoghi di culto. I custodi della Basilica sono i micaeliti di origine polacca.
di Vincenzo D’Alessio

 

signacula
i “signacula” lasciati dai pellegrini lungo la scala che porta alla Grotta

Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, è la rocca inespugnabile della Santità che combatte contro il Male che abita nel mondo intero, quest’energia è percepibile nell’anima delle migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte del pianeta in visita alla Grotta garganica dove l’Angelo per eccellenza, Michele, fondò il proprio culto.
Non costruita da mano d’uomo ma voluta per volontà dell’Arcangelo, si legge su uno degli ingressi alla basilica sotterranea e  a chi varca la soglia del sacro speco è accordata la remissione dei peccati. Grandi santi e grandi papi hanno varcato questa soglia e sostati in solitaria contemplazione respirando l’immensità del divino che vi abita da più di un millennio.

Il santuario di San Michele Arcangelo, iscritto alla Lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel giugno 2011.

Lo scorso mese di aprile nei giorni dal 21 al 23 il chiarissimo professore Giorgio OTRANTO dell’Università degli Studi di Bari “ Aldo MORO”, Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico, unito al ricco staff dei suoi collaboratori, ha organizzato il quarto Convegno  dell’Associazione Internazionale Ricerca sui Santuari Micaelici al quale hanno risposto studiosi da tutta Europa. 
Al tema suggerito: “Ierofanie e luoghi di culto” i relatori hanno dato il proprio contributo con filmati, diapositive, documenti e ampie relazioni. Sono intervenuti gli studenti del Liceo Classico “Giantommaso Giordani” di Monte Sant’Angelo che hanno animato i dibattiti seguiti agli interventi;  gli studenti dell’Università di Bari e studiosi locali. Insieme a Raffaela Bergamo abbiamo riportato in un intervento la testimonianza del “ San Michele nascosto” ( cito: Giorgio OTRANTO), argomento dell’ultima pubblicazione comparsa nella collana “ Bibliotheca Michaelica” diretta da Giorgio OTRANTO e curata  dalla professoressa Angela Laghezza, Edipuglia, Bari, 2014. 

Tra questi Raffaela Bergamo e Vincenzo D’Alessio da Calvanico (SA)  che hanno riportato in un intervento la testimonianza del “ San Michele nascosto” ( cito: Giorgio OTRANTO), argomento dell’ultima pubblicazione comparsa nella collana “ Bibliotheca Michaelica” diretta da Giorgio OTRANTO e curata  dalla professoressa Angela Laghezza, Edipuglia, Bari, 2014. 

Da 13 luglio 1996, i Padri della Congregazione di San Michele Arcangelo, di origine polacca, hanno assunto ufficialmente la cura pastorale del Santuario di S. Michele, sostituendo i PP. Benedettini Verginiani dopo 25 anni di instancabile e fruttuoso servizio. I Micaeliti, così popolarmente chiamati, caratterizzano la propria azione per un triplice impegno: spirituale, intellettuale e manuale, da essere punto di riferimento per uno stile di vita. 
I Micaeliti hanno celebrato la Santa Messa nella Grotta dove è avvenuta l’antica ierofania distribuendo la Santa Eucarestia a quanti la chiedevano. Le emozioni si sono susseguite fino ai saluti finali che hanno visto gli studiosi, pellegrini tra i pellegrini, salutarsi affidandosi nel viaggio di ritorno alla protezione dell’Angelo Michele.

Nei tre giorni di studi la popolazione di Monte Sant’Angelo ha offerto il calore dell’antica ospitalità.

 

   di Vincenzo D’Alessio
     (02/05/2015)

 

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