Vitalizi. Parte civile

La nuova normativa, oltre ad aver dato vita al triste fenomeno dei vitalizi d’oro, prevede che il consigliere contribuisca al proprio trattamento previdenziale con il 33% .  Di questa percentuale, però, solo l’8,8% è detratto dallo “stipendio” del consigliere, mentre il 24,20 è a carico del bilancio regionale. Cioè a carico dei contribuenti.
di Giovanna Giugni

 

 

Giovanna-Giugni
Giovanna Giugni

Trento – Questa mattina, patrocinata dall’avvocato Emma Ferrari, ho chiesto di essere ammessa a costituirmi parte civile nel processo relativo allo scandalo dei vitalizi d’oro della Regione Trentino Alto Adige.
L’inchiesta che porta al procedimento in corso ha preso le mosse da un esposto che ho  presentato nel marzo dello scorso anno alla Procura della Repubblica di Trento.

L’intera mia attività politica,anche attraverso Trentino Punto a Capo, è orientata ad affermare la trasparenza e l’economicità della rappresentanza istituzionale, che deve essere libera da interessi personali e lobbistici.

Ritengo perciò  giusto sottolineare che mentre la vecchia legge regionale del 1995 prevedeva che la contribuzione obbligatoria del consigliere al proprio trattamento previdenziale fosse del 30% (da trattenere dal totale dell’indennità consiliare) la nuova normativa, oltre ad aver dato vita al triste fenomeno dei vitalizi d’oro, prevede che il consigliere provinciale contribuisca al proprio trattamento previdenziale con il 33% . 

Di questa percentuale, però, solo l’8,8% è detratto dallo “stipendio” del consigliere, mentre il 24,20 è a carico del bilancio regionale. Cioè a carico dei contribuenti.

L’invito alle forze politiche presenti in Consiglio regionale è quello di modificare queste percentuali, in un momento così drammatico per i conti del nostro Paese.

 

   di Giovanna Giugni
presidente di TPaC- Trento
     (29/05/2015)

 

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