Trento Imprese Femminili

I dati di fine 2023, elaborati dall’Ufficio Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Trento Imprese Femminili, numeri in lieve calo. Nell’ultimo quinquennio, costante aumento delle società di capitale guidate da donne
Redazione

Trento Imprese FemminiliTrento Imprese Femminili.  In base ai dati del Registro imprese della Camera di Commercio di Trento, a fine 2023 le imprese femminili attive erano 8.623 e rappresentavano il 18,5% del totale delle iniziative economiche della provincia (46.539 unità). Si tratta di un dato in calo rispetto allo scorso anno (-68 imprese attive, pari a -0,8%) e in linea con gli andamenti registrati a livello nazionale (-0,7%) e nel Nord Est (-0,8%), mentre si discosta da quello dell’Alto Adige, dove le imprese femminili risultano essere in crescita dell’1,3%.

Anche quest’anno, Trento e Bolzano, insieme a Milano, si confermano come le province italiane con la minore percentuale di imprese femminili (rispettivamente: 18,5%; 18,7%; 18,0%), un dato di fatto che trova spiegazione soprattutto nelle maggiori opportunità lavorative offerte dai tre territori e conferma in un tasso di occupazione femminile più alto.

In provincia di Trento, le attività economiche gestite da donne si concentrano soprattutto nel settore dell’agricoltura con 1.922 posizioni attive (22,3% delle imprese femminili), seguito dal commercio con 1.626 (18,9%) e da “altri settori” con 1.427 imprese (16,5%), di cui 1.144 “attività di servizi alla persona” (per lo più saloni di parrucchiere e centri estetici). Sono invece meno presenti nel settore manifatturiero dove troviamo 424 imprese femminili attive (4,9%), per lo più impegnate nel comparto del tessile (articoli di maglieria) e alimentare, e nell’edilizia (215 unità; 2,5%).

Da segnalare che, nel commercio, si rileva un calo sensibile dell’imprenditoria femminile – tendenza peraltro comune all’intero comparto – in contrazione di 80 unità rispetto al 2022 e tra queste figurano per lo più negozi e attività ambulanti, specializzate nella vendita di abbigliamento.

Se si analizza la distribuzione per settore economico delle iniziative imprenditoriali gestite da donne, si nota che la maggior parte di loro, sia a livello nazionale sia provinciale, è ancora fortemente legata ad attività, riconducibili, per tradizione, alla cura. Sono infatti “le altre attività di servizi” e la “Sanità e l’assistenza sociale” a registrare al loro interno i più alti tassi di incidenza di imprese femminili.

Con riferimento alla forma giuridica, si conferma la preminenza delle imprese individuali (66,1% sul totale delle imprese femminili), in linea con le caratteristiche del tessuto imprenditoriale della nostra provincia, che risulta costituito soprattutto da microimprese. Seguono le società di capitale (17,9%), in aumento del 3,0% (+48 imprese) rispetto al 2022 e del 13,7% (+201 società) rispetto al 2019, a dimostrazione che le imprenditrici si stanno orientando sempre di più verso strutture giuridicamente più complesse. Una scelta che interessa in particolare l’industria, le attività immobiliari e professionali, tecniche e scientifiche.

Per quanto riguarda l’occupazione, le imprese guidate da donne impiegano 26.538 addetti, pari all’11,9% del totale degli occupati delle imprese del nostro territorio.

 “Il lieve calo del numero di imprese femminili registrato nella nostra provincia – commenta Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – è in linea con l’analoga contrazione rilevata a livello complessivo, ma il dato che merita di essere sottolineato, tra i tanti elaborati dall’Ufficio studi e ricerche, è quello della costante crescita delle società di capitale gestite da donne, che dal 2019 a oggi sono aumentate di 201 unità (+13,7%), passando da 1.472 a 1.673. Si tratta di un dato non secondario, che mette in luce la propensione delle imprenditrici a gestire attività economiche complesse e strutturate, contribuendo in modo ancora più consistente alla crescita economica e al benessere sociale. Lo sviluppo dell’imprenditoria femminile è dunque un imperativo, che va supportato da adeguate politiche di sostegno a un’equa gestione dei carichi di cura familiare e alla diffusione di una cultura imprenditoriale, che consideri la partecipazione femminile una delle sue componenti fondamentali”.  (  www.tn.camcom.it  )

 

       Redazione
     (11/02/2024)

 

 

 

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